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giovedì, settembre 30, 2004


Eccomi!!!

Hehehe, quando la vita diventa un coppy ed incolla.. hehe

Beh... queste cose ne sempre vanno bene.

Oki, per oggi mi basta cosi. Ho cominciato ad uttilizzare un programita che mi aiuta ad inserir le foto.

La bellezza naturale ai tuoi occhi!!!
Francis*the*BEST

Ecco, adesso tutto comincia a cambiare.
Francis*the*BEST

mercoledì, settembre 29, 2004

La frase del giorno!!

In un'epoca di pazzia, credersi immuni dalla pazzia è una forma di pazzia

Saul Ellow

mercoledì, settembre 22, 2004

Le ceneri di Gramsci

"Lo scandalo del contraddirmi, dell'essere
con te e contro di te; con te nel cuore,
in luce, contro te nelle buie viscere;
del mio paterno stato traditore
- nel pensiero, in un'ombra di azione -
mi so ad esso attaccato nel calore

degli istinti, dell'estetica passione;
attratto da una vita proletaria
a te anteriore, è per me religione

la sua allegria, non la millenaria
sua lotta: la sua natura, non la sua
coscienza; è la forza originaria

dell'uomo, che nell'atto s'è perduta,
a darle l'ebbrezza della nostalgia,
una luce poetica: ed altro più

io non so dirne, che non sia
giusto ma non sincero, astratto
amore, non accorante simpatia.." (2)

Battuta a 105mila dollari la maglia (a sinistra) con cui Pele' vinse i Mondiali del '58, accanto la maglia di Paul Gascoigne

Ormai i soldi...
Veramente...

lunedì, settembre 20, 2004

L'ISTINTO SESSUALE


Il desiderio è un impulso potente, ancor più della fame, della sete o del sonno; è una tensione spasmodica che vuol scaricarsi, ed una volta scaricata sparisce. Non a caso Freud lo ha posto alla base di tutte le attività umane.

Da che cosa esso dipenda è ancora ignoto da un punto di vista scientifico, essendo certamente associato a processi neuropsicologici, sostenuti ed alimentati da componenti affettive, sensoriali ed ormonali.

Nei riguardi del sesso esiste una tendenza esplorativa, iscritta nel nostro patrimonio biologico, che è differente tra il maschio e la femmina: il primo, infatti, come si verifica in tutto il mondo animale, produce e diffonde miliardi di spermatozoi, per cui alla base del suo comportamento c'è il principio di inseminare quante più femmine è possibile. La femmina, invece, è alla ricerca di un maschio, uno solo, dotato del miglior patrimonio genetico, per assicurarsi una prole forte e vincente. Questo "inprinting", anche quando la possibilità riproduttiva è perduta, continua a condizionare fortemente i comportamenti nei due sessi.

Nel soggetto normale il desiderio sessuale non declina con l'avanzare dell'età, sempre che il cuore sia caldo, la mente vivace ed il corpo sano ed efficiente. Se le circostanze sono favorevoli, anche la potenza sessuale non declina. In tutte le età, il sesso è gioia, è libertà, rinforza l'immagine positiva della persona umana e le conferisce vitalità e slanci.

Capolavori dell'arte erotica sono stati concepiti da molti artisti durante la vecchiaia, come il famoso Bagno Turco di Ingres, dipinto tra i 73 e gli 83 anni, opera di straordinaria audacia compositiva, in cui "il ritmo raffaellesco delle linee si lega ad una sensualità tizianesca dei colori" (Mongan). Acquistata da Napoleone III, fu restituita al pittore per le proteste della moglie, scandalizzata dalla sensualità dei nudi femminili.

Un erotismo gioioso, dolce e prorompente, emana dalle floride adolescenti dipinte dal vecchio Renoir, immobilizzato dall'artrite su una sedia a rotelle.

Pablo Picasso, a 72 anni, abbandonato da Francoise Gilot, produce una serie monotematica di 124 disegni sul tema del pittore e la modella, raffigurandosi come un vecchio e laido voyeur, che ritrae fanciulle adolescenti in pose audaci e conturbanti. Ancor più tardi, a 85 anni, raggiungerà il culmine in una serie di acqueforti, in cui nulla degli atti sessuali più audaci è lasciato all'immaginazione dello spettatore. Rafael Alberti, in una poesia dedicata al vecchio pittore, così comincia:

Per te ogni giorno inizia
Simile ad una possente erezione,
un'ardente lancia puntata contro il sole che sorge.
E' Priapo che inturgidisce ancora
L'invenzione della tua grazia e dei tuoi mostri.


Paura della vecchiaia!!!

NELLE SOCIETA' PRIMITIVE

Nel mondo antico la vecchiaia era un avvenimento eccezionale. Lo è ancor oggi, presso popoli sottosviluppati ed ai margini della cosidetta civiltà. La vita media non superava i 30 anni e assai pochi erano quelli che riuscivano a raggiungere una età avanzata (o considerata tale secondo gli standard della comunità di appartenenza). In esse il destino dei vecchi poteva essere molto diverso.
La loro condizione oscillava, infatti, tra i gradi estremi ed opposti del rifiuto/umiliazione e del rispetto/venerazione. Tali atteggiamenti erano la risultante di innumerevoli fattori: economici, sociali, psicologici e magico- religiosi.
Giocavano contro la vecchiaia, ed erano quindi responsabili del rifiuto, dell’abbandono e spesso anche della soppressione dei vecchi, la scarsità di risorse e la mancanza di cibo. E’ facilmente comprensibile, infatti, la tendenza ad espellere dal tessuto sociale chi è improduttivo, per garantire la sopravvivenza del gruppo e quindi delle persone valide e dei bambini.
Questo fattore appare, nella maggior parte dei casi, determinante. La emarginazione dei vecchi è ancora più comprensibile in società con una rigida, e talora dispotica, organizzazione gerarchica, nella quale gli adulti sono padroni di tutto, dispongono della vita e della morte dei figli, alimentando in questo modo sentimenti di odio e desideri di rivalsa, quando le parti si invertono.
Giocavano a favore dei vecchi, almeno fino a quando questi mantenevano vigore ed autosufficienza, la esperienza ed il patrimonio di conoscenza. In società primitive, in cui il tempo scorre immutabile, senza alcun cambiamento, diventa prezioso per la comunità chi, meglio di tutti, conosce i modi per procurare il cibo e le tecniche per coltivare e per cacciare. Il vecchio è testimone di avvenimenti lontani, conosce riti e canti tribali e lega pertanto la comunità al suo passato. Essere vecchi, inoltre, è una eccezione, un grande segno di distinzione. Essi sono alle soglie della morte e sono quindi i migliori mediatori tra questo mondo e l’altro; si trovano, in certo modo, oltre la condizione umana ed immunizzati dai pericoli soprannaturali da cui questa è minacciata.

sabato, settembre 18, 2004

Nessuno è meglio di nessuno

Va beh, questa non la posso portare a letto.
Oggi mi sono nuovamente trovato con una signora che mi fa troppo schifo. Il problema e che lei si sente più saggia che i propri saggi, lei si sente la propria saggezza, ecco la sua ignoranza.
Comunque fu bellissimo, perché fu un rincontro dove ho potuto mostrare a lei che nessuno è meglio di nessuno.
NESSUNO EDUCA NESSUNA, ma si educhiamo a vicenda.
Viva la vita a salve l’amore.

Francis*PAC
“Be The best in your little world. Ok?!”

Se vuoi avere successo, DEVI LAVORARE SODO!!!

Ecco la verità senza parole

Va beh, oggi ho finito un lavoro che fino a tre settimane fa credevo che mai l’avrei finito. Oggi, penso che la vita mi ha nuovamente riaffermato che si impara facendo.
Vuoi diventare uno scrittore? Un autore famoso di qualunque cosa? Hehe devi metterti al lavoro. Devi mettere le mani nella massa.
Niente cade dal cielo già fatto…
Dai raga, per oggi pensate in questo!!!!

Francis*PAC
“Be The best in your little world. Ok?!”

giovedì, settembre 16, 2004

Le mie scarpe

Africa Nera



Le mie scarpe hanno girato il mondo, e io con loro.

Sono invecchiate aprendosi davanti

spinte dai chiodi.

E così io le seguo, andando insieme, poiché le amo

so che sono belle, mi danno notizie

sono loro che mi siedono accanto quando dormo

sino a quando mi alzo borbottando

le sento inciampare e scontrarsi nel buio

come se mi insultassero nel loro sonno profondo

a tentoni le cerco per calzarle

- siano loro domani a risvegliarmi

vengano piano a ricondurmi al giorno
Poesia Zulu

Piccola biografia di Mandela!!!



Di origini aristocratiche essendo figlio di un capo della tribù Thembu, Nelson Rolihlahla Mandela nasce il 18 luglio 1918. Dopo aver seguito gli studi nelle scuole sudafricane per studenti neri conseguendo la laurea in giurisprudenza, nel 1944 entra nella politica attiva diventando membro dell'ANC, African National Congress, e guid ando per anni campagne pacifiche contro l'apartheid, la segregazione dei negri. Ha un hobby: la boxe.
Nel 1960 il regime razzista di Pretoria fa eliminare 69 militanti dell'ANC, passerà alla storia come il massacro di Shaperville, e fa mettete al bando l'associazione. Mandela si dà alla macchia fondando con altri superstiti una corrente militarista all'interno del movimento. È denominata Umkhonto we sizwe: la lancia della nazione. Arrestato nel 1963, dopo un procedimento durato nove mesi è condannato all'ergastolo. Anche se in prigione, il suo carisma di leader non viene assolutamente meno. In tutto il mondo, quando dici Mandela dici lotta contro l'apartheid, dici Sudafrica.
Nel febbraio del 1985 l'allora presidente sudafricano Botha gli offre la libertà purché rinneghi la guerriglia. È un modo come un altro per ridimensionare il personaggio minandone il prestigio e salvando la faccia con il resto del mondo, che continua a rumoreggiare a favore di Mandela. Questi rifiuta, scegliendo di restare in carcere.
È cronaca recentissima: nel 1990, su pressioni internazionali e poiché al regime segregazionista era stato tolto l'appoggio degli Stati Uniti, Mandela viene liberato, nel 1991 è eletto presidente dell'Anc, nel 1993 riceve il Nobel per la pace, durante le prime elezioni libere, leggi multietniche, del 1994 è eletto presidente della Repubblica del Sudafrica e capo del governo. Resterà in carica fino al 1998.
Nel privato, Mandela ha avuto tre moglie. Una prima moglie di cui non si sa niente, una seconda sposata nel 1958, la famosa Winnie prima "madre della nazione africana". Donna di grande potere e prestigio, di notevole bellezza, Winnie sembrava indissolubilmente legata a Nelson Mandela negli anni della lotta e della prigionia. Era la voce del marito ma, è forse vero che il potere stroppia, fatto sta che dal 1989, mentre il marito era ancora in prigione, viene accusata di sequestro, omicidio, è condannata, insomma un brutto pasticcio. Nel 1997 è ufficiale il loro divorzio e nel 1998, alla tenera età di ottant'anni, Nelson Mandela sposa Gracia, una cinquantaduenne forse meno avvenente di Winnie, è definita di un'affascinante rotondità, ma dal sorriso contagioso, vedova del presidente del Mozambico assassinato in un incidente aereo organizzato dai servizi segreti del regime segregazionista bianco.
Alle loro nozze, celebrate prima con rito civile e poi religioso, hanno ricevuto la benedizione del capo della Chiesa Metodista Mvuve Dandala, del vescovo anglicano Desmond Tutu, premio Nobel per la pace con madre Teresa di Calcutta, e del rabbino capo. Curiosità: Mandela ha dovuto "pagare" il riscatto alla famiglia della novella sposa, consistente in 60 mucche che, si dice, sono state selezionate con molta attenzione.
Com'è Nelson Mandela dietro lo specchio dell'Astrologia?
Un leader, innanzitutto, intuitivo, in grado di percepire gli stati d'animo altrui. Ambizioso, intelligente, lucido nei giudizi, fermo e contemporaneamente diplomatico, dotato di senso della giustizia, razionalità con un piccolo neo: una certa debolezza per le donne. La Luna, unico lato con aspetti negativi, indica che possono nuocergli, essere cattive consigliere. è una bella figura carismatica e fortunata. ha passato una gran parte della sua vita in prigione, ma non è stato ucciso, nessuno lo ha "suicidato", ha concluso la sua carriera ai massimi vertici possibili in democrazia, ha una nuova moglie adolescente se la si paragona a lui, non si può dire che la sua non sia stata una vita piena, soddisfacente e in un certo senso fortunata!

South Africa's freedom day

Sai, quando ho cominciato a scrivere in qsto spazio non speravo scrivere mettere qualcosa in inglese, ma più il tempo passa, più vedo che sarà necessario.

LA vita va male per tutti!!!


Bella da morire!!!

Questa bellissima immagine mi hanno spedito oggi... Guardatela quando è bella. Penso che sia un lavoro da maestro.
Un forte abbraccio a tutti.

mercoledì, settembre 15, 2004

Ancora l'amore!!!



Emozionati, lascia che le parole fluiscano nel sentire,
per trasmettere cosa provi.

Vivi il tuo momento
pienamente
bello o triste
fissalo nel tempo,
racconta
le sfumature del tuo vissuto.

Anche tu.

Crea.
Se non hai mai provato prima,
scopri l'espressione
per nuotare e volare negli elementi

Prova la poesia.
Momento, arte,
ispirazione.
Emozione.

Delicata o impetuosa
forte o struggente.
Sinuosa e affascinante...
ogni poesia è emozione.

E' amore,
piacere dello scambio.

Autore: sconosciuto

fonte: damahtur.it

martedì, settembre 14, 2004

La vita, l'amore, la pace!!!

Poesie... cose da grandi uomini!!
Oggi come oggi il mondo ha bisogno di pace. Tutto quello che si pensava che dopo il 2000 tuttte le cose potrebbero cambiare per il meglio...fu tutto una buffala. O anzi ancora prima, quando si pensava che dopo la caduta dell'Impero russo le cose portrebbero andare meglio... cosi non fu. Ma che mondo vogliamo noi?
Ma che mondo vogliamo noi se neppure riusciamo a stare in pace con le persone che abitano con noi? Se neppure riusciamo a parlare con lo straniero che vieni in casa nostra cercare lavoro, pace, vita....? Che mondo vogliamo noi?
a proposito: CHE SPEZIE DI MONDO VOGLIAMO?
Cosa possiamo fare per cambiare il mondo?
forse non è il mondo che dobbiamo cambiare...
MA NOI STESSI!!!!



Essere uomo ed essere poeta… Come i cani
che abbaiano alla luna per natura,
per la pazienza di star lí ad ascoltare…
Franco Loi




La guerra che verrà

non è la prima. Prima
ci sono state altre guerre.
Alla fine dell'ultima
c'erano vincitori e vinti.
Fra i vinti la povera gente
faceva la fame. Fra i vincitori
faceva la fame la povera gente ugualmente.

Bertolt Brecht
(1898 - 1956)



Uomo del mio tempo

Sei ancora quello della pietra e della fionda,
uomo del mio tempo. Eri nella carlinga,
con le ali maligne, le meridiane di morte,
-t'ho visto- dentro il carro di fuoco, alle forche,
alle ruote di tortura. T'ho visto: eri tu,
con la tua scienza esatta persuasa allo sterminio,
senza amore, senza Cristo. Hai ucciso ancora,
come sempre, come uccisero i padri, come uccisero,
gli animali che ti videro per la prima volta.
E questo sangue odora come nel giorno
quando il fratello disse all'altro fratello:
"Andiamo ai campi". E quell'eco fredda, tenace,
è giunta fino a te, dentro la tua giornata.
Dimenticate, o figli, le nuvole di sangue
salite dalla terra, dimenticate i padri:
le loro tombe affondano nella cenere,
gli uccelli neri, il vento, coprono il loro cuore.

Salvatore Quasimodo
(1901 - 1968)




Promemoria


Ci sono cose da fare ogni giorno:
lavarsi, studiare, giocare,
preparare la tavola,
a mezzogiorno.

Ci sono cose da far di notte:
chiudere gli occhi, dormire,
avere sogni da sognare,
orecchie per sentire.

Ci sono cose da non fare mai,
né di giorno né di notte,
né per mare né per terra:
per esempio, la guerra.

Gianni Rodari
(1920 - 1980)

SENZA PAROLE!!!

Il grande Giovani Paolo II

Papa: in Italia le poesie giovanili;
Proposte dalle edizioni Studium e dall'Universita' Lumsa

domenica, settembre 12, 2004

Venduti 156 milioni di cellulari nel secondo trimestre 2004

Diciamo che è un po carino... hihihi


Questa è carina, si vedi il quanto il mondo non si ferma ante la tecnologia. Tutti vogliono ogni minuto che passa acquistare l'ultimo grito.ù
Oki, malta vi lascio con queste bellissimi tecnologie.
Lo sapevate che in Angola nel mio paese, i telefoni celulari sono piu populari che i fissi? Tutto perchè l'Angola telecon non fa abonamento per chi non ha una casa fissa e etc. Tanto piccoli problemi che la gente si è stufata di aspettare il fisso.
Per'altro alla gente piace essere liberi.

Un caso anomalo è il monopolio che due aziende di Mobile hanno in Angola. La Unitel che dicono che sia proprieta della figia del presidente e la Movicel che è una azienda che gestisce il servizio di mobile della telecon.
Da me, in Angola, si tu non ricarichi per un mese devi pagare 75€ di multa. Che stupidagine... li le cose sono toste.


Venerdì 3 Settembre 2004
Nel secondo trimestre del 2004 sono stati venduti, in tutto il mondo, più di 156 milioni di terminali, secondo quanto riferisce uno studio di Gartner. Con questi ritmi di vendite, alla fine del 2004 il numero totale di unità vendute in tutto il mondo potrebbe arrivare a 650 milioni.

Lo stesso studio sottolinea che Nokia è riuscita ad invertire la tendenza al ribasso del primo trimestre, passando da una quota di mercato del 28,9% ad una del 29,7%. Questa percentuale, tuttavia, è ancora lontana dal 35,6% registrato nel secondo trimestre dell'anno scorso.

Intanto, i rivali di Nokia non sono certamente rimasti a guardare con le mani in mano: tutti hanno incrementato la propria quota di mercato. L'americana Motorola è arrivata al 15,8%, la coreana Samsung al 12,1%, Sony Ericsson al 6,6% ed LG al 6,0%. Soltanto Siemens è scesa dal 7,0% al 6,9%.
RA

font: portel.it



venerdì, settembre 10, 2004

I love my country!!!

Cosa dire del MALE?

"...Tutti i dittatori del XX secolo, Stalin, Pol Pot, Idi Amin, dimostrano che il male fa parte dell’uomo, non è fuori dall’uomo come credevano gli illuministi quando pensavano di estirparlo con le armi della ragione. Oggi di fronte alla fine di quell’illusione noi sappiamo che il male fa parte dell’uomo e della storia dell’umanità. Non possiamo più espellerlo parlando di mostri..."







"O rosa al di la' del tocco del tempo
e dei sensi!
O bacio avvolto nei veli di tutti i venti:
Sorprendetemi con un sogno:
Che la mia follia indietreggi da voi.
Indietreggiando da voi per potervi
avvicinare, ho scoperto il tempo.
Avvicinandomi a voi per potervi
allontanare, ho scoperto i miei sensi.
Tra l'avvicinamento e l'allontanamento
Vi e' un sasso della grandezza di un sogno.
Esso non si avvicina,
esso non si allontana.
Tu sei il mio paese ed io non sono un sasso.
Per questo non amo affrontare il cielo,
Ne' moriro' per livellarmi al terreno,
ma sono uno straniero,
sempre uno straniero" - Mahmud Darwish,
Salmo 9.

Cose di altri mondi, altre guerre che nessuno parla o si parla come si parla. Vi consiglio di visitare questo site e fare alcuni ragionamenti.

Cosa non sai sulla morte




Nel finale delle nostre vite
saremo giudicati nell'amore
(SGC)


Quartina

Giovanni Giudici



Abolirmi per toglierti il bersaglio
Giurarti sei tu quella che più ho amato
Nessuno ascolta forse ho bestemmiato
Fingo un sospiro n’esce fuori un raglio
(3 dicembre 1999)


Beh, questo bel pezzo mi piace assai.
Lo sapevate che mi piociono le poesie? Hum.. allora lo sapete. Ho conosciuto Giovanni leggendo un articolo sulla poesia italiana nel site poeticare. Quell'autore l'ha elogiato cosi tanto che non ho fatto che chiudere il site e cercare qualcosa sulla vita di Giudici. Alla fine mi è valsa la penna. Lui è un grande.
Alcuni dicono vedere per credere, INVECE DICO: Leggere per vedere.
Oki, amici e amiche...Per chi non lo conosce vi passo una ua piccola biografia, il resto vi potete fare da soli!!:

Di Giovanni Giudici è nato nel 1924 a Le Grazie (La Spezia), dove vive attualmente. Ha vissuto a lungo a Roma, dove si è laureato; poi a Ivrea, a Torino e a Milano. Ha lavorato fino al 1980 per la pubblicità della Olivetti, e ha svolto parallelamente attività di saggista e giornalista. Tra le sue opere, Garzanti ha in catalogo diverse raccolte poetiche, comprese le recenti Quanto spera di campare Giovanni (1993), Empie stelle (1996) ed Eresia della sera (1999), i saggi Per forza e per amore (1996) e l’Eugenio Onieghin di Puškin in versi italiani, di recente riproposto negli Elefanti.



Ecco alcuni dei sui libri pubblicati da Garzanti:
Per forza e per amore
Quanto spera di campare Giovanni
Empie stelle (1993-1996)
Eresia della sera
Poesie (1953-1990) vol. I
Poesie (1953-1990) vol. II
Eugenio Onieghin di Puskin in versi italiani
Vaga lingua strana

Va bene vi saluto con un forte abbraccio.


Una pietra miliare? Dopo il silenzio, l'America riscopre i suoi morti



«L’Iraq è la guerra sbagliata, nel tempo sbagliato, nel luogo sbagliato, per le ragioni sbagliate. Eppure Bush vi ha speso i 200 miliardi di dollari che avremmo dovuto spendere per i nostri ospedali, le nostre scuole, gli 8 milioni di posti di lavoro che mancano, il nostro futuro» John Kerry, 7 settembre (discorso di Cincinnati, Ohio)

Mille morti. Per tutta l’estate l’America ha osservato con la coda dell’occhio l’arrivo di nuove bare da Baghdad, le esequie semiclandestine, quel bilancio dei soldati americani caduti in Iraq che continuava a crescere, fino a divenire un macabro conto alla rovescia. Mai tante vittime come nell’ultimo Agosto. Martedì scorso il Pentagono ha annunciato: sì, purtroppo abbiamo ormai superato la soglia dei mille morti. Per i cittadini della più grande potenza militare del mondo è stato come uno shock pianificato: tutti sapevano che ci si sarebbe arrivati presto, ma ora che ci siamo pare incredibile. Mille morti: una cifra simbolica, che improvvisamente ha rianimato nell’opinione pubblica americana la domanda: «Morti per cosa?»

Il candidato democratico alla presidenza John Kerry ha parlato di «una tragica pietra miliare». E ha aggiunto: «Non dobbiamo mai dimenticare il prezzo che hanno pagato e dobbiamo rispettare il sacro dovere verso le truppe di fare tutto quello che possiamo per prendere le decisioni giuste in Iraq, così che possiamo farle tornare a casa il più resto possibile». Tornare a casa: mai, in una lunga estate di tentennamenti Kerry aveva parlato con tanta chiarezza. I mille morti sono serviti anche a questo. A restituire chiarezza e decisione ad una campagna elettorale democratica apparsa intimidita nei giorni della convention repubblicana. A rianimare quell’altra idea di America portata in piazza dal movimento pacifista nella grande manifestazione di fine agosto a New York.



Se Kerry ha scelto di tornare ad un atteggiamento più aggressivo nei confronti della Casa Bianca, Bush ha dovuto ammettere la difficoltà, affrettandosi a ricordare che il presidente «ricorda, onora e piange tutti coloro che sono caduti nella difesa della libertà». Una commozione tardiva, giunta dopo che per mesi il governo di Washington e i vertici militari hanno cercato di nascondere al paese i volti delle vittime, i loro nomi, le loro bare.


Mille morti: qualcosa è cambiato. Basterà per rovesciare le sorti di una campagna elettorale che sembra pendere dalla parte dei Repubblicani? Forse non è questo che conta. Non solo. L’America è tornata a parlare dei suoi morti, di tutti i suoi morti. E a guardarli negli occhi.

font: l'unita

giovedì, settembre 09, 2004

Quel gran pezzo di Ronalda...


Chi è Daniella Cicarelli, la futura moglie del Fenomeno: 179 centimetri di fascino carioca

Che Ronaldo abbia un amore nuovo di zecca, ormai è noto da almeno 3 mesi. Che l'amore in questione, la 22enne brasiliana Daniella Cicarelli, sia entrata nelle grazie anche del ct della nazionale brasiliana Parreira per aver fatto dimagrire il Fenomeno, è cosa risaputa. Che Ronie abbia deciso di sposare la fortunata dopo aver perso completamente la testa, è notizia di pochi giorni fa. Ma chi sia veramente la ragazza che ha fatto cascare il campione ai propri piedi più rovinosamente che dopo un tackle con Cannavaro, forse non tutti lo sanno.

Nata a Belo Horizonte, in Brasile, 22 anni fa, Daniella Cicarelli viene da una famiglia di chiare origini italiane. Alta 179 cm, la bella "ammaliafenomeni", le cui foto parlano da sole, ha partecipato a 14 anni al concorso "The Look of the Year" dell'agenzia Elite, mentre oggi è testimonial della nota casa di lingerie Victoria's Secret. In realtà, Daniella ha però cominciato la propria carriera nella moda solo un anno e mezzo fa: prima infatti faceva solo piccoli lavori e, a suo dire, ha cominciato con le passerelle per l'insistenza di amici e conoscenti. Così ha iniziato la sua avventura nel fashion system e ora deve la propria fama in patria alla presenza in uno spot televisivo della Pepsi Cola che ha fatto conoscere a tutto il Brasile i suoi grandi occhi azzurri e la bocca immensa.

Al momento la ragazza lavora come presentatrice alla Mtv brasiliana e, a tempo perso, ha trovato il modo di far capitolare il Fenomeno. Secondo lui, per il carattere solare e la personalità che la rendono unica; secondo molti, le gambe chilometriche di Daniella, il suo sorriso sexy, gli occhioni blu e i seni torniti hanno fatto molto di più che una battuta di spirito e qualche frase "solare".


Fatto sta che Ronaldo c'è ricascato e, dopo il flop con Milene e le scappatelle con sciacquette di varia estrazione, il prossimo 2 gennaio risalirà all'altare in quel di Parigi. E di fronte al futuro suocero, chiedendo la mano di Daniella, ha fatto una figura più magra di Egidio Calloni con la palla tra i piedi di fronte a una porta vuota: si era preparato un discorso, ma al momento decisivo s'è dimenticato tutto, limitandosi a balbettare la richiesta. «È stato dieci volte più difficile che conquistare la Coppa del mondo - ha confessato -. Avevo imparato a memoria quello che volevo dire, ma invece sono rimasto lì muto». Ah, l'amour...

9 settembre 2004

font: gossip libero

Osama Bin Laden


Ora ci sono anche le prove. L'organizzazione di Osama Bin Laden è ritenuta la responsabile degli attacchi terroristici sulle Twin Tower e sul Pentagono. Prove che sono arrivate dopo le perquisizioni dell'Fbi in ambienti legati all'integralismo. Inoltre, l'intelligence statunitense ha intercettato comunicazioni fra i militanti dell'organizzazione che confermano come lo sceicco laureato in economia sia il mandante degli attentati. 

Osama Bin Laden, il ricercato numero uno dell'Fbi, il grande Satana del terrorismo internazionale, lo sceicco integralista islamico che dovrebbe avere una base segreta nell'Afghanistan talebano è ricercato per l'attentato all'ambasciata statunitense di Dar Es Salaam, in Tanzania e a Nairobi in Kenia, distrutte da una bomba il 7 agosto 1998.

Gli attentati hanno ucciso più di 200 persone e ferito oltre 4000. Si ritiene essere il mandante del precedente attentato al World Trade Center di New York.

L'attentato di oggi ha infatti un precedente. Il 26 febbraio 1993 una torre del World Trade Center divenne il primo obiettivo in territorio americano ad esser colpito dal terrorismo internazionale. Una bomba chimica esplose alle 12.18 ora locale, nel garage sotterreaneo delle Torri Gemelle. Ci furono sei morti e circa mille feriti. New York sconvolta. L'attacco alla Grande mela venne subito attribuito al miliardario arabo Osama Bin Laden, il più grande regista del terrorismo mediorientale. Sull'agendina di uno degli esecutori materiali dell'attentato fu infatti trovato un numero di telefono che riconduceva allo sceicco.

Nato nel 1957 in Arabia Saudita è il leader dell'associazione Al Qaida ed è uno sceicco islamico miliardario. L'Fbi nelle sue pagine dichiara che Laden è armato ed estremamente pericoloso. Il Governo degli Stati Uniti offre una ricompensa di 5 milioni di dollari per qualsiasi informazione che lo riguardi.

Laden è il più ricercato per attentati di questo tipo, e a quanto pare sarebbe molto favorevole all'uso di kamikaze. Fra i numerosi alias da lui utilizzati si possono elencari i nomi di Usama Bin Muhammad Bin Ladin, Shaykh Usama Bin Ladin, the Prince, the Emir, Abu Abdallah, Mujahid Shaykh, Hajj, the Director.

Nel 1998 annuncia la creazione di una grande alleanza terrorista denominata Fronte islamico internazionale contro gli Ebrei.

Negli anni '90 Bin Laden crea un'organizzazione terroristica, Al Qaida, con l'obiettivo di "ristabilire lo Stato islamico" nel mondo. Gli Usa hanno aperto nei giorni scorsi a New York il processo in contumacia.

A discolpa di Laden, rispetto all'attentato odierno, da Kabul un portavoce del governo afghano dei Talebani afferma che lo sceicco saudita, non può essere responsabile degli attentati di oggi negli Usa. «Ciò che è accaduto negli Usa non è un lavoro da gente qualunque. Potrebbe essere il lavoro di un governo. Osama Bin Laden non può fare una cosa del genere, noi neppure» ha detto all'agenzia Reuters Abdul Hai Mutmaen dalla città di Kandahar il quale suggerisce piuttosto si tratti dell'azione di nemici interni degli Usa o di loro grandi rivali. Ma, secondo un'analisi della Reuters, gli Usa hanno pochi nemici con i mezzi e le capacità di sferrare un attacco di questa portata. E tra questi uno dei più accreditati è proprio Bin Laden.

DAL GIA AD HAMAS
Le altre sigle del terrorismo islamico

Terrorismo
contro l'Occidente. Il Gruppo islamico armato (Gia), Hamas, il Gruppo di Abu Nidal: ecco tre delle principali sigle del terrore islamico che da anni attacca il cuore del mondo occidentale.

Il Gia dal 1992 ha ucciso migliaia di persone in una escalation di terrore che dall'Algeria si è estesa anche in Francia. Nel giugno del 1992 il Gia ha assassinato il Presidente algerino Mohammed Budiaf e tra il giugno e il settembre del 1995 ha compiuto attentati dinamitardi in tre stazioni ferroviarie e del metro a Parigi e in un mercato all'aperto.

Hamas, il movimento di resistenza islamica, dal 1987 ha collaborato con la Jihad palestinese negli attentati terroristici contro obiettivi militari e civili israeliani con lo scopo di screditare l'Organizzazione per la Liberazione della Palestina. Il 25 febbraio e il 3 marzo del 1996 i kamikaze di Hamas hanno fatto saltare in aria due autobus a Gerusalemme e, insieme a un altro attentato compiuto a Tel Aviv, hanno ucciso 25 civili israeliani in una settimana.

Il Gruppo di Abu Nidal è attivo in Medio Oriente dal 1970. Il 3 giugno del 1982 organizzò un attentato contro il diplomatico israeliano Shlomo Argov a Londra offrendo così il pretesto per l'invasione del Libano che Sharon aveva preparato da tempo in ogni dettaglio e che infatti cominciò il giorno dopo. Abu Nidal nasce da una scissione dell'Organizzazione per la liberazione della Palestina (Olp), è considerata responsabile degli attentati del 1985 negli aeroporti di Roma e di Vienna, ma è da allora che non ha più colpito obiettivi occidentali. Suo leader è Sabri al-Banna, che dal 1998 vivrebbe in Iraq


font: news2000

Cosa puo fare una patatina?



Palermo, è accaduto a un 17enne che ha avuto uno choc anafilattico dopo averle ingoiate. Ma lo specialista ha dubbi: potrebbe essere un caso

Mangia una patatina e finisce in coma a causa di uno choc anafilattico. È successo a Palermo, a un ragazzo di 17 anni, Mirko C., che abita nel quartiere Malaspina. Adesso dopo circa 24 ore le sue condizioni sono migliorate anche se i medici non hanno sciolto la prognosi. Stava per iniziare una partita di calcetto nel campetto della parrocchia San Francesco di Sales. Poco prima aveva addentato una patatina e subito, come hanno raccontato i suoi compagni di gioco, gli sono spuntate delle macchie rosse in tutto il corpo e alcune bolle. Poi Mirko, come ricostruisce oggi il Giornale di Sicilia, ha cominciato ad avere problemi di respirazione. Richiesto l'intervento del 118, all'ospedale Civico hanno riscontrato uno choc anafilattico. Quando è arrivato nel nosocomio era già in coma.

Il ragazzo è stato immediatamente intubato. Il primario di rianimazione, Mario Re, ha spiegato che «le patatine probabilmente non c'entrano. È stata una tossicosi è stiamo cercando di capire da cosa è stata scaturita». In sostanza, il fatto che sia stato male dopo aver mangiato patatine potrebbe essere solo un caso. Il pacchetto di patatine era stato acquistato in un discount e il ragazzo ne aveva mangiato solo una, racconta un'amica, quando si è sentito male. La confezione di patatine intanto è stata sequestrata e al momento sono in corso delle analisi. (News2000)

[Ecco, fare atenzione con quello che mangi. Non dimenticare mai di vedere la data di confezione. Buon apetito]

martedì, settembre 07, 2004

Ma cos'è il terrorismo?

di Simone Rosti - 9 aprile 2004


Terrore. E' dal "vocabolo madre" che il sostantivo terrorismo trae origini. E', infatti, dal latino terrorem e, originariamente, dalla radice indoeuropea ter (tremare) che, nel corso dei secoli, il termine terrorismo ha avuto diversi sviluppi, fino ad acquistare una significativa valenza durante la rivoluzione francese, a cui si deve l'ingresso nel linguaggio politico delle varie voci terreur, terrorism, terrorist.

Sul piano ideologico si può individuare in Maximiliene Robespierre uno dei massimi teorici del terrore, il quale, in un discorso alla Convenzione Nazionale, nel 1974 affermò chiaramente: "(...) il terrore non è altro che la giustizia pronta, severa, inflessibile. Essa è dunque un'emanazione della virtù."

Sebbene siano state ipotizzate figure "terroristiche" nell'antichità, nel medioevo e nell'età moderna, il terrorismo quale strumento volto a seminare terrore e ad ottenere rivendicazioni pubbliche, ha assunto l'enfasi con cui lo conosciamo oggi soltanto alla fine del XVIII secolo.



Dalla rivoluzione francese agli assassini di zar e imperatori (da parte di anarchici e populisti), dalla lotta per l'autodeterminazione di irlandesi, corsi e baschi a forme di guerriglia per l'instaurazione di dittature marxiste o teocratiche, il terrorismo ha sempre avuto come unico fine quello di incutere terrore, seminare morte e portare distruzione per mete altrimenti irraggiungibili.

Si possono delineare, sul piano teorico, due tipi di terrorismo "classico". Quello interno, orientato entro i confini di una realtà statuale, e quello internazionale che, per una serie di motivi (appoggio ai terroristi, azioni di lotta, etc.), coinvolge più di un paese.


Nella prima categoria troviamo sia realtà che tendono al sovvertimento dello stato di diritto e puntano ad instaurare una classe politica rivoluzionaria (ad esempio la rivoluzione castrista a Cuba, le azioni delle Brigate Rosse in Italia, la R.A.F. in Germania), sia forme di terrorismo di stato e cioè operazioni compiute dalle autorità e mirate al soffocamento della libertà e dei diritti civili, al fine di rafforzare il regime al comando (il classico esempio è rappresentato dalle dittature autoritarie e totalitarie, nelle varie azioni di tortura, minaccia, etc.). Sul piano teorico, una classica tesi in tal senso proviene da Lenin, che nel suo Da che cosa cominciare sostenne "Noi non abbiamo mai rinunciato e non possiamo rinunciare al terrorismo".

Vi è poi il terrorismo internazionale, il secondo genus, che ha, al proprio interno, una serie di fattispecie assai numerose. Le più conosciute sono quelle classiche, di stampo separatista, dall'ETA (Euskadi ta Askatasuna) all'IRA (Irish Republican Army), dai corsi ai curdi, tutti gruppi terroristici che combattono per la secessione dallo stato all'interno dei cui confini è ubicato il territorio rivendicato. Le forme di lotta utilizzate da questi gruppi sono, generalmente, legate ad assassini e obiettivi mirati che, nella maggior parte dei casi, rappresentano simbolicamente lo stato-nemico.

Un'altra forma di lotta indipendentista che assunse poi la denominazione di lotta di liberazione nazionale furono le reazioni anticolonialiste.

Negli ultimi anni tuttavia, in particolare dalla seconda metà degli anni novanta, la forma di terrorismo internazionale che più di tutte ha sconvolto la storia del mondo è stata quella fondamentalista di stampo islamico. Dal sostegno al terrorismo palestinese alle stragi dell'11 settembre e dell'11 marzo.


Considerando il carattere globale (numero di fedeli musulmani, stati teocratici o di diritto coranico, paesi sostenitori di organizzazioni fanatiche, etc) del terrorismo islamico e il carattere delle rivendicazioni (generalmente non territoriali) si può ritenere facilmente che la lotta alle multinazionali del terrore, quale Al-Qaeda, rappresenti la vera sfida che gli stati democratici e occidentali si trovano ad affrontare. La guerra per la libertà e la sicurezza, la terza guerra mondiale.

font: ragionpolitica.it

La preghiera!!

Quando un'immagine vale più che mille parole!

The body!

Quando un'immagine vale più che mille parole!
Ecco la belleza del corpo

Cosa fara il governo russo?



Ad ogni azione corrisponde una reazione, che puo essere proporzionale o sproporzionale all'azione iniziale.
Dopo la strage di Beslan mi viene da chiedere: come sarà vista la lotta cecena d'auto-determinazione d’ora in avanti? Come sarà la vita degli abitanti di B. dopo tutto questo? Cosa farà Putin per pulire la faccia? Cosa faranno i russi? I ceceni?
La vita in questo luogo, non sarà più la stessa.
I bambini, porteranno per sempre ed ovunque vadano questa orrenda esperienza.
Le mamme che hanno perso i figli…
I professori che non hanno potuto fare niente…
Le neo mamme che hanno dovuto scegliere tra un figlio e l’altro…
La guerra è orrenda. Nessuno è al sicuro. Nessuno è spettatore.
“Nessuno dei politici è innocente.”
Tutto sarebbe potuto essere evitato, è mancato il dialogo, la comprensione, la tolleranza.
Speriamo che d’ora in avanti si metta il dialogo in primo piano. Che si dia priorità alla diplomazia, alla soluzione politica. La forza delle armi non è sufficiente per fermare le guerre.
Che Dio accolga le anime di quei innocenti in paradiso…
Dia salute ai malati…
E sostenga le famiglie.



E noi? Che cosa possiamo fare?
- Essere strumenti di pace.
Portare l'amore dove...
La pace dove...
Il dialogo dove...
La speranza dove... tutto sembra ormai perso.
Dobbiamo essere coscienti che:
LA NOSTRA LIBERTA FINISCE DOVE COMINCIA LA DELL'ALTRO...
NON FARE AGLI ALTRI QUELLO CHE NON PIACEREBBE CHE FACESSERO A TE...
essere felice e lasciare gli altri essere felici.

Francis*PAC

Iraq, riscatto per i due francesi

Gruppo chiede 5 milioni di dollari



Un gruppo iracheno ha chiesto un riscatto di cinque milioni di dollari per i due giornalisti francesi presi in ostaggio in Iraq e ha dato un ultimatum di 48 ore. La richiesta di denaro è stata fatta con un comunicato diffuso su un sito Internet. Nel messaggio il gruppo, oltre al riscatto pone altre due condizioni per il rilascio di Chesnot e Malbrunot, una delle quali è l'accettazione di una recente tregua proposta da Osama Bin Laden.

Il comunicato, la cui autenticità è ancora da accertare, è stato diffuso a nome dell'Esercito islamico in Iraq, il gruppo che ha rivendicato il sequestro dei due cronisti oltre al rapimento e all'uccisione del giornalista italiano Enzo Baldoni.

Nel messaggio il gruppo, oltre al riscatto pone altre due condizioni per il rilascio di Christian Chesnot e Georges Malbrunot: accettare la tregua offerta da Bin Laden e non intrattenere legami militari e commerciali con l'Iraq.