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lunedì, dicembre 12, 2005

Schwarzenegger Nega Grazia A Stanley Tookie Williams



Stanley Tookie Williams

SAN FRANCISCO (Reuters) - Il governatore della California Arnold Schwarzenegger ha negato oggi la grazia a Stanley Tookie Williams, condannato per omicidio ed ex capo banda che dalla prigione ha lanciato messaggi ai giovani sui pericoli delle bande.Escludendo un intervento dell'ultimo minuto della corte, Williams, condannato per aver ucciso quattro persone nel 1979, dovrebbe morire per un'iniezione letale alle 9 del mattino ora italiana di domani nella prigione statale di San Quintino.



Come tanti aspettavano è arrivato il suo fine, ma almeno ha fatto di tutto. Così è il mondo, bisogna capire con quali animali si condivide la casa, bisogna capire la ragione di quelli che decidono la sorte di chi è importante come Stanley Tookie Williams.
Mi dispiace da morire, mi dispiace davvero.

MA RESTANO ANCORA ALCUNE ORE, ore in cui lui verra il tempo che passa come goccie di sangue che lasciano un corpo, e per fine se la coscienza di quelli che lo vogliono uccidere non si smuovere... lui verrà il suo fine.

FROZA FRATELLO...
LA TUA LOTTA NON FU INVANNO!!!
LA TUA LOTTA è LA LOTTA DI TUTTI NOI...

UN UOMO è SEMPRE UN UOMO, E FINO ALL'ULTIMO MOMENTO è ANCORA UN UOMO, E DOPO LA MORTE CONTINUA AD ESSERE UN UOMO.

GRAZIE PER LE TUE RIFLESSIONI!

mercoledì, novembre 30, 2005

Aspetta, ascolta quel che dice l'altro. ECCO ADESSO PARLA!

LE SETTE REGOLE DELL’ARTE DI ASCOLTARE

Non avere fretta di arrivare a delle conclusioni. Le conclusioni sono la parte più effimera della ricerca

Quel che vedi dipende dal tuo punto di vista. Per riuscire a vedere il tuo punto di vista, devi cambiare punto di vista

Se vuoi comprendere quel che un altro sta dicendo, devi assumere che ha ragione e chiedergli di aiutarti a vedere le cose e gli eventi dalla sua prospettiva

Le emozioni sono degli strumenti conoscitivi fondamentali se sai comprendere il loro linguaggio. Non ti informano su cosa vedi, ma su come guardi. Il loro codice è relazionale e analogico

Un buon ascoltatore è un esploratore di mondi possibili. I segnali più importanti per lui sono quelli che si presentano alla coscienza come al tempo stesso trascurabili e fastidiosi, marginali e irritanti, perché sono incongruenti con le proprie certezze

Un buon ascoltatore accoglie volentieri i paradossi del pensiero e della comunicazione. Affronta i dissensi come occasioni per esercitarsi in un campo che lo appassiona: la gestione creativa dei conflitti

Per divenire esperto nell’arte di ascoltare devi adottare una metodologia umoristica. Ma quando hai imparato ad ascoltare, l’umorismo viene da sé.

Ricevute da Calili Carlos.
dal libro Marianella Sclavi.

martedì, novembre 29, 2005

Niente piu' gay nei seminari e negli ordini religiosi

(ANSA) - ROMA, 29 NOV -
Niente piu' gay nei seminari e negli ordini religiosi ...
Il Vaticano chiude loro definitivamente le porte con l''Istruzione'. Il documento approvato il 31 agosto da papa Benedetto XVI e diffuso stamani dalla sala stampa vaticana, sancisce che 'la Chiesa, pur rispettando le persone in questione, non puo' ammettere al seminario e agli ordini sacri coloro che praticano l'omosessualita', presentano tendenze omosessuali profondamente radicate o sostengono la cosiddetta 'cultura gay''.

mercoledì, novembre 16, 2005

Angola mia terra e mio paese

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La miglior professione


Quello che piacereebbe a tutti gli uomini. Dai fatelo! Posted by Picasa

domenica, novembre 13, 2005

Salutiamo con gioia il 30esimo anniversario dell’indipendenza nazionale

ANGOLA - “Salutiamo con gioia il 30esimo anniversario dell’indipendenza nazionale” scrivono i Vescovi dell’Angola

Luanda (Agenzia Fides)-“ Riuniti a Luanda per la seconda Assemblea Ordinaria Annuale, nel giorno dedicato alla nostra Indipendenza Nazionale, salutiamo con gioia il 30esimo anniversario dell’indipendenza dell’Angola” scrivono i Vescovi angolani in un comunicato pubblicato in occasione della festa dell’indipendenza nazionale angolana.
“A partire dall’undici novembre 1975 si è consacrata nel popolo la coscienza di essere una nazione con diritto a un nome: Popolo angolano. Sono stati trent’anni di un cammino adolescenziale con le difficoltà di una nazione in crescita, trent’anni interessati dal dolore, dalle lacrime e dall’allegria, ma soprattutto 30 anni caratterizzati da molte speranze nella terra che rinasce e si rincontra nei suoi figli, uniti nel volere far crescere l’Angola come patria unita, patria della libertà, della giustizia, della fraternità e della pace. Ci inchiniamo di fronte alla memoria delle diverse generazioni di angolani, che offrirono generosamente la vita perché la nuova nazione nascesse e si consolidasse” scrivono i Vescovi, i quali ricordano il cammino che ancora resta da fare per creare una nazione senza discriminazioni di carattere politico, economico, culturale e regionale, nella quale non esiste l’indifferenza del ricco nei confronti del povero.
“Dopo esserci incontrati oggi, 11 novembre, nel giorno dell’indipendenza nazionale, domenica 13 novembre presiederemo l’Eucaristia nelle diverse parrocchie di Luanda, per poi andare tutti a Mbanza Congo, culla del cristianesimo in Angola e sede del prima diocesi del Paese, dove parteciperemo all’Atto Celebrativo Nazionale voluto da questa Conferenza, la conclusione delle celebrazioni del centenario della Chiesa cattedrale” affermano i Vescovi.
“Dio benedica la nostra Terra! Dio benedica l’Angola” Felice è la nazione il cui Dio è il Signore!” (L.M.) (Agenzia Fides 11/11/2005 righe 26 parole 283)

mercoledì, novembre 09, 2005

Ma cosa pensi dei preti?

Ho ricevuto una mail bellissima con queste spiegazioni che penso siano interessante per tutti i credenti e non solo. Comunque lascio ad interpretazione libera.


I PRETI SBAGLIANO SEMPRE


Se il prete è gioviale è un inganno; se è pensoso è un musone insoddisfatto.

Se è bello: “perché non si è sposato”; se è brutto: “nessuno l’ha voluto”.

Se va al bar, è un ozioso perditempo; se sta in casa, è un orso.

Se va in borghese, è un uomo di mondo; se veste la “tonaca”, è un conservatore.

Se parla con i ricchi, è un capitalista; se sta con i poveri, è un comunista.

Se sta con tutti, è u n qualunquista; o, peggio, un opportunista.

Se è grasso, non si lascia mancare nulla; se è magro, è avaro.

Se cita il Concilio, è un rivoluzionario; se parla di Catechismo, è un bigotto.

Se possiede un’auto personale, è ricco; se non ce l’ha, non è al passo con i tempi.

Se predica a lungo, è noioso; se alza la voce, è nevrastenico.

Se parla normale; non si capisce niente.

Se va a trovare i parrocchiani; ficca il naso negli affari degli altri.

Se sta in canonica e non visita le famiglie; ama il distacco.

Se parla di offerte e chiede qualcosa; non pensa altre che al guadagnare.

Se non costruisce e non realizza nulla; la parrocchia è morta.

Se trattiene a lungo i penitenti in confessioni; è interminabile e dà scandalo.

Se è svelto; va in fretta e non è capace di ascoltare.

Se inizia a celebrare la messa puntualmente; è in avanti il suo orologio.

Se ha un piccolo ritardo; fa perdere tempo a tutti.

Se è giovane; non ha esperienza.

Se è vecchio; è un rimbambito ed è ora che vada in pensione.

Se abbellisce la chiesa; getta via i soldi inutilmente.

Se non lo fa; lascia andare tutto alla malora.

Se viene trasferito o muore; chi lo potrà sostituire?

martedì, novembre 08, 2005

RAYMOND CARVER Un pomeriggio

Ormai ricomincio tutto di nuovo. Tutto sembra vago, tutto sembra perso, infatti a che serve avere un blog dove si posta una volta al mese? Ma nel mio povero profondo sento la necessità di farlo. E non ha nulla di più bello che ricominciare con una bellissima Poesia di Raymond Carter, l’americano che ha incantato il mondo con la sua scorrevole scrittura.
Ecco qui, nuovamente qui per raccontare le giornate che davanti a me passeranno come razzi verso il nulla, giornate che per me potranno pure essere docili, ma per tanti dei miei non passa di una ver cacca. Così è il mondo.
In questo preciso momento che scrivo qualcuno in Africa sta morendo, qualcuno sta azionando un mina antiuomo, qualcuno, qualcunoooooooooooooooooooooo.





RAYMOND CARVER Un pomeriggio


Mentre scrive, senza guardare il mare,
sente la punta della penna che comincia a vibrare.
La marea si ritira sulla ghiaia.
Ma non è per quello. No,
è perché lei sceglie proprio quel momento
per entrare nella stanza senza nulla indosso.
Insonnolita, neanche tanto sicura di d ove si trova
per un momento. Si scosta i capelli dalla fronte.
Si siede sulla tazza con gli occhi chiusi,
il capo chino. Le gambe allargate. Lui la vede
dalla porta. Forse
sta ricordando cosa è successo la mattina.
Perché dopo un po' apre un occhio e lo guarda.
E sorride dolcemente.


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Raymond Carver
Blu oltremare
Poesie
Traduzione di Riccardo Duranti
minimum fax

martedì, novembre 01, 2005

ITALIANI E ITALIANE, IL VOTO è UN DOVERE, oltre che diritto

Italianiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii - intravedo i risultati dell'elezioni. Preparatevi, queste elezioni sono simboliche, non è uno scontro tra berlusconiani e prodiani ma tra italiani che hanno un buona vita e quelli che voglino cambiamenti. Bisogna cambiare per migliorare. Berlusca ha dimostrato che non è capace. Allora bisogna passare la palla ad altri.

Dai, svegliatevi!!!





" QUELLO CHE ACCADE,
ACCADE NON TANTOPERCHE' UNA MINORANZA VUOLE CHE ACCADA,
QUANTO PIUTTOSTO PERCHE'
LA GRAN PARTE DEI CITTADINIHA
RINUNCIATO ALLE SUE RESPONSABILITA'
E HA LASCIATO CHE LE COSE ACCADESSERO"

(ANTONIO GRAMSCI)

Per altro penso che sia tempo di cominciare a pensare
sul voto degli immigrati.
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UNA SICUREZZA NELLA GRAMMATICA


“Una sicurezza nella grammatica”, questo è il consiglio che Pia Airoldi, signora con cui abito mi ha consigliato come mezzo per migliorare la lingua italiana (parlata e scritta). A un primo ascolto e riflessione sembra semplice e facile, ma la “sicurezza” vuole dire dominare un insieme di fattori che interagiscono tra di loro col fine di dare sicurezza nella scrittura e nella lettura della lingua del bel paese.
In tre parole: per chi come me è straniero e vuole dominare bene l’italiano deve studiare l’italiano, studiarlo come si studio una disciplina qualunque, conoscere le sue forme idiomatiche, stereotipi, e via dicendo. Inoltre bisogna esercitarsi nella lettura e nella scrittura; la lettura va fatta d’accordo con l’obiettivo dell’apprendimento della lingua. Chi vuole apprendere l’italiano per fini giornalistici deve leggere molti giornali, cioè leggere e assorbire le forme con cui sono stati scritti i giornali che leggi. Lo scrivere è in gran parte conseguenza di quel che si legge, perché dall’abbondanza della lettura scaturisce lo stile.

E voilà, andiamo al lavoro. Posted by Picasa

venerdì, ottobre 14, 2005

ORMAI SIAMO QUELLO CHE SIAMO - IPOCRITI

"Non serve costruire un'isola morale in un oceano immorale".


Francis*PAC
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a) Se un uomo non è disposto a correre qualche rischio per le sue idee
    o le sue idee non valgono nulla o non vale niente lui. 
b) Ogni cosa fatta per amore è al di la del bene o del male.
 


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PROPAGANDA BARATA – LAGER ALL’ITALIANA – L’ABU GHRAIB 2005


La spiaggia della speranza = l'incubo della morte per l'umiliazione


Oggi mi sono spaventato con il titolo del tabloid “City”. Africano magrebino venuto in Italia per farsi esplodere, (per secondI mi sono passati in testa i brutti momenti vissuti a quando dei “attentati?” falliti a Londra, in cui c’era un nero e subito in Italia tutti i neri hanno pagato nella carne e nelle ossa – perquisizioni, interrogazioni, ecc). A prima vista sembra tutto corretto, ma se uno ha cervello mette subito in questione la provenienza dell’informazione così come la credibilità della notizia.

105% di probabilità indica che è uno di quei articoli propagandisti, scritti da grandi massaggiatori dell’informazione, rappresenta un tentativo dell’insabbiatura, dell’offuscamento dell’attenzione della gente in relazione ai trattamenti degli immigrati nei CPT in Sicilia.

Quello che sta succedendo nei CPT sono veri i propri crimini che sentiamo esseri commessi dai regimi dittatoriali (e condanniamo), oggi gli stanno mettendo in atto qui IN ITALIA, uno dei paesi che ha partecipato indirettamente nello spoglio dell’Iraq di Sadam Ussein perché era dittatore, maltrattava la gente, VEDETE… il mondo ci beffa senza che ce l’aspettiamo.



Gli abusi sono tanti che nemmanco so dove cominciare a raccontarvi, COMUNQUE VI INVITO A LEGGERE l’intero servizio fatto da Gatti per l’Espresso.

Ecco alcune delle torture che i responsabili dei Centri di Prima accoglienza per gli immigrati (CPT), mettono in pratica ogni giorno.
Uso incontrollato (consapevole ed intenzionale) di medicinali (calmanti, droghe varie per mettere la gente senza pensare e non reclamare gli abusi), il peggio – somministrano anche alle donne e ai bambini.
Fargli sedere su vasi pieni di merda per un’ora. Un vaso dove trabocca urina e caca, una umiliazione nel vero senso della parola. Vi immaginate almeno? I vermi che girano? Che vi camminano sulla pelle del culo? La puzza che vi strappa il naso? La gente sta soffrendo di più, sembra un ritorno al medioevo. Torture che somente le forze dell’ordine italiana sa fare molto bene.
Fanno i bambini vedere film pornografici scaricati nei telefonini, (Questo ai bambini mussulmani, e chissà anche altri). Quei carabinieri o poliziotti sanno benissimo è *** va beh.
Fanno la gente denudarsi e poi gli schiaffeggiano. Li fanno passare in mezzo ad una fila di poliziotti pronti a colpire. Veramente un vero i PROPRIO LAGER, MA QUI ALL’ITALIANA. Gli schiaffeggiano per lungo tempo sempre che hanno volontà e le mani li chiedono.
Per altro i soldi che gli immigrati portano in tasca li lasciano in segreteria, ma quando gli mandano a casa oppure nel deserto (Marroco o Libia per morire di sette e fame NON GLI RESTITUISCONO).
Spaccatura di teste, facce gonfiate, e via dicendo..





Ecco delle grandi verità che l’Italia (CHE GLI ITALIANI E LE ITALIANE) non vogliono riflettere, non vogliono guardare con i propri occhi nudi.

Quello che mancano sono le fotografie, speriamo che qualcuno li faccia girare, MA PRIMA O POI VERRANO FUORI, e credo che probabilmente sono peggiore di quelle dell’Abu ghraib.
Fatti di questo genero mettono in “questione” l’esistenza stessa della democrazia in Italia. Immaginiamo, oggi come oggi si parla dell’internazionalizzazione dei paesi europei, della casmopolitizzazione delle capitali europee, ecc. Cioè luoghi dove prima di tutto riconoscono a qualunque persone i suoi diritti basici, quelli di persona umana con suoi diritti inalienabili.
Ma d’altra parte si trattano essere umani come capre, meglio le capre nella Valtellina.

OBS:

In questi giorni Walter Veltroni ha portato un gruppo di ragazzi romani nel Campo di Concentramento di AUSCHWITZ. In tv ho visto tanti bei adolescenti romani piangere per i racconti di alcuni ebrei rimasti vivi per fortuna. Momenti indimenticabili. SI AUGURAVA CHE NON SI RIPETESSE da nessuna altra parte, con nessuno altro popolo.
Ecco adesso si sta ripetendo in parte OGGI, quello che GLI EBREI PIAGEVANO OGGI piangeranno domani tanti altri, e questa volta in Italia. LA TERRA DELLA CRISTIANITA STA ESSENDO MACHIATA DA SPORCIZIA DELLA TORT URA, UMILIAZIONE ED ALTRE SEVIZIE a gente che cerca una vita migliore. La storia si ripete.




Alcune domande:

- Come mai le misericordie che ci lavorano non dicono mai niente? Collaborano nelle torture o guadagnano e tacciono?
- Ma perché li chiamano centri di accoglienza? Quando dentro si tortura, si maltratta, si umilia la gente?
- Come mai i pacifisti, I NO GLOBAL, la sinistra radicale e non so non ha manifestato? (Ecco, come non sono gli americano ad uccidere moralmente NESSUNO scende in piazza.)
- Come mai l’eccellentissimo presidente della Repubblica Sr Carlo A. CIAMPI il paladino della democrazia e unità dell’Italia, non che la massima carica della magistratura non si interessa per questioni aberranti come queste? Non dice niente, non fa nessuna pressione riguardante?
- Come mai la televisione non passa mai nessuna immagini dei centri di accoglienza, i detti CPT? (Questo denota la censura esistente in Italia, nascosta, ma che deve essere smascherata.) Ecco, cosa hanno da nascondere? Perché tanta paura dei media?
- Come mai? Come mai? Come mai la chiesa non prende posizioni su queste questioni?

Va beh… le domande sono tante ma le risposte poche.
Amici, non lasciamo l’Italia fare il fine del toppo.. Non lasciamo il bel paese andare oltre il limiti che differenziano un paese democratico da uno dittatoriale. La questione è complessa e gli equilibri delicati.

La democrazia va difesa!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Soluzioni migliori esistono, basta pensare. Possiamo organizzare un lieto fine per tutti, ma quello che si vede è la mancanza di volontà politica. Manca la voce dei cittadini, dei gruppi sociali, di tutti quanti hanno sensibilità e perspicacia per situazioni del genere. È ovvio che la soluzione non è la liberalizzare dell’immigrazione NEMMENO LA CREAZIONE DEI LAGER.

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giovedì, ottobre 13, 2005

L'OMBRA DI NEW ORLEANS













New Orleans

Quanto più alto uno sali, maggiore sarà la caduta. Katrina ed altri tristi eventi anticipano la caduta dell'Impero americano. La storia è piena di insegnamenti, tutto ha un princiopio ed un fine, e per il numero eccessivo di eventi che coinvolgono il nome, il popolo, la politica, l'agire, il vivere americano è evidente il principio del fine. Potrebbe avvenire diversamente, chissà prolungare di più, ma penso che l'elezione di Bush continua acelerando questo evento.

Non sarà un esplosione, ma sarà un implosione. Lo stesso è successo con l'Impero russo, tutto è successo dalla note per il giorno.
Interessante il mondo.

Nelle foto soppra, il fantasta di New Orleans. Veramente li l'America ha mostrato la grande spaccatura che esiste tra ricchi e poveri. Nessuno aspettava vedere in America quello che bbiamo visto, il grande numero di neri poveri, la maggiore parte vivendo sotto la soglia della povertà. Veramente!!!

Quello mi ha toccato direttamente. Mi ha ferito. Mi ha fatto male.
Quello che mi ha provocato più rabbia è vedere il grande numero di morti ancora abandonati, la pubblicazione di corpi tagliati a pezzi dei cocodrili che erano in giro. Veramente!!!
La grande america. Posted by Picasa

Il tempo
















Il tempo passa
mentre tiro calci
a un barattolo vuoto
mentre le stagioni
archiviano i calendari
mentre fiori e farfalle
colorano il Mondo
mentre la Morte
fa gli straordinari.
Il tempo passa
è una giostra rotonda
che passa e ripassa
un cavallo alla ruota del mulino
un orologio che ogni giro
segna la stessa ora
è il risveglio nelle mattine
sempre uguali.
E il tempo passa
ma non scorre
gira e rigira
nella testa negli occhi.
Lo vedo allo specchio
che passa
Lo vedo e lo rivedo
Il suo pulsare
è un lamento straziante
E' il cigolio del tempo
che passa, passa, passa
e non finisce mai.

paolo carbonaio Posted by Picasa

lunedì, ottobre 10, 2005

ECCO LA DEMOCRAZIA AMERICANA. ECCO L'EREDITA DI JEFFERSON, MADISON, HAMILTON, BUSHHHHHHHHHHHHHH

L'eredità dei padri della democrazia. Chi vuol sapere cosa è la democrazia va in America. ormai è diventato un paese dove i veri CHACALI fuotono i disgraziati neri. E' successo oggi 10.10.2005. NELLA fotuta città di New Orleans si consumava il massacre di un disgraziato bluesman nero.
 


Francis*PAC
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a) Se un uomo non è disposto a correre qualche rischio per le sue idee
    o le sue idee non valgono nulla o non vale niente lui. 
b) Ogni cosa fatta per amore è al di la del bene o del male.
 


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ECCO LA DEMOCRAZIA AMERICANA

Interessante, gli kiamano AFROAMERICANI, un'altra forma in primis per fare la differenza dai americani originali, quelli che non sono emmigrati, sono nativi si potrebbe dire, ma purtroppo tutti sono di origine oltreoceanica. ECCO LA DEMOCRAZIA AMERICANA. La stupida eredità del grande paese che esporta democrazia sulle ali del B130.
 
LUI è DEBOLE, ha 63 anni. Cazzo, ha perso tutto durante l'Uragano Katrina, per colpa di Bush che ha tagliato i fondi di riparazione delle dighe per finanziare il cazzo di guerra iraquena.
MI FA MALE!!!
 
 


Francis*PAC
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MA ESISTE LA DEMOCRAZIA? QUESTI NON SARANNO MAIS GIUDICATI - VEDRETE

Hanno violentato, maltratato, ultragiato, abusato, fatto di tutto con un uomo indefesom di 63 anni. MA DIO DV? Caz***, non capisco dv bastardo di mondo abitiamo.


Francis*PAC
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RAZZISMO AMERICANO, LA MANCANZA DI VERGOGNA

Francis*PAC

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GUARDATE COISA FANNO BASTARDI CARABINIERI AMERICANI

Oggi 10.10.2005 nella città di New Orleans, la ferita ancora aperta della descriminazione razial americana si è consumata un'altra agrezione violenta, purtroppo non la prima di un sessantreene. Che penna. Che barbarie.
Epoi veniamo a dire, paladini della democrazia!!! Che merda, sono tutti bastardi. Disgraziati.... Merda!!!
 


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domenica, settembre 18, 2005

La scrittura ristruttura il pensiero

La scrittura ristruttura il pensiero. Nuove tecnologie della parola

 

La scrittura è disumana, distrugge la memoria, è inerte e non può difendersi. Queste critiche, che Platone muove alla scrittura, sono le stesse che oggi molti rivolgono al computer. In realtà Platone, come mostra Havelock, fonda la sua epistemologia proprio sul rifiuto del vecchio mondo della cultura orale rappresentato dai poeti. La scrittura, come Platone ha sottolineato, è una tecnologia della parola, e se le tecnologie sono artificiali, l'artificialità è naturale per l'uomo. Essa infatti è stata l'evento di maggior importanza nella storia delle invenzioni tecnologiche dell'uomo poiché ha trasformato pensiero e discorso. Ong illustra come nascono e si sviluppano i primi sistemi di scrittura e come residui di oralità restino in diverse forme anche in una cultura profondamente alfabetizzata come la nostra e ritiene che “la trasformazione elettronica dell'espressione verbale ha accresciuto quel coinvolgimento della parola nello spazio che era iniziato con la scrittura, e ha contemporaneamente creato una nuova cultura, dominata dall'oralità secondaria.”
La nuova oralità presenta somiglianze con la vecchia per la sua mistica partecipatoria, il senso della comunità, la concentrazione sul presente e addirittura per l'uso di alcune formule, ma essa genera il senso di appartenenza a gruppi molto più ampi - a ciò che McLuhan chiama “villaggio universale”..
Ong, pur non facendo esplicito riferimento alle nuove forme di comunicazione che crea Internet, sembra anticipare alcune delle caratteristiche messe in luce da Pierre Lévy: la struttura della rete, secondo il filosofo francese, può essere compresa con la nozione di "universale senza totalità", la quale si fonda su di un ordine non gerarchico che riflette la struttura ipertestuale e può essere interpretato nella prospettiva di ciascun nodo.

(Sto sperimentando le inserzione con la mail.)


Francis*PAC
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giovedì, settembre 01, 2005

SCRIVERE, SCRIVENDO QUELLO CHE SEMBRA SCRITTO!!!

In certo senso non so dove arrivare, oppure cosa scrivere.

Sto scrivendo perchè voglio butare giù alcune righe, righe che parlino della mia sensibilità e blocchi nello scrivere in una lingua che sembra facile per me di lingua madre portugues ma che alla fine è molto dificile.
Proprio questo, scrivere in italiano per chi non è italiano ha i suoi problemi, le belle battute non si riescono ad inserire, aspetti idiomatici che soltanto gli italiani ce la fanno come mangiano. Oppure un giorno dirò che era il mio principio.
Questo è pure vero, tutti i principi sono dificili, il momento della partenza in qualunque arte è dificile, io la chiamo arte (“L’ARTE DELLO SCRIVERE”), perchè nè tutto quanto si vede in giro possiamo chiamare scrittura. Va beh, adesso basta, vado via.
Oggi per Catania, vado a trovare quella parte di me che soltanto chi sa cosa significa può capire...
Bacini succosi a tutti...

A presto!!!

Francis*PAC

lunedì, agosto 29, 2005

31 luglio, dal 1962 giorno della donna africana

31 luglio, dal 1962 giorno della donna africana
Dal giudizio alla condivisione, il lento incontro con
le donne angolane
Laura Fantozzi
2 agosto 2005




31 luglio, giorno della donna africana. Una domenica
mattina in una piccola parrocchia a 10 km dal centro
di Luanda. Cielo grigio, rumori attutiti, traffico
sonnolente lungo le vie non asfaltate che contornano
la capitale. 31 luglio 2005, un alto capannone aperto,
oltre tremila donne angolane sedute su banchi di
legno, su sedie di plastica, accovacciate su colorati
foular, appoggiate sui rami bassi di alcuni alberi,
stese per terra. Un altare improvvisato, avvolto di
verde, giallo blu, stessi colori che rivestono parte
del capannone, che delineano forme di corpi, che si
infilano tra le trecce delle adolescenti, che
sorreggono neonati sulle spalle delle giovani mamme e
delle nonne. Stoffe che parlano d'Angola, ma che
vengono importate dall'Europa, dall'Asia, dagli Usa,
come la maggior parte dei prodotti utilizzati in
questa terra. Vuoi per una capacita produttiva
azzerata a causa della lunga guerra civile, vuoi per
accordi internazionali che vendono assieme al petrolio
anche il futuro di questa popolazione.


Chi sono, queste donne angolane, che incontro per
strada con le teste cariche di verdura, nei negozi
impegnate a rifarsi il trucco, nelle università
immerse nei libri, nelle cucine di casa rapite dalle
telenovels brasiliane, nelle baracche sdraiate su
vecchie lamiere, negli uffici, nei ministeri, sui
mezzi pubblici e ai mercati? Chi sono? Chi sono le
protagoniste dei rapporti del CEDAW (Convention on the
elimination of all forms of discriminations against
women) e del MINFAMU (ministEro angolano della
famiglia e delle donne=mulheres), che nell'ultimo
documento del 2004 parlano ancora di discriminazione
diffusa, ingente tasso di mortalita post parto (1850
donne decudute ogni 100.000 partorienti), tasso di
fertilita tra i piu alti del mondo (6.9), carenza di
scolarizzazione, (poco piu del 50% delle ragazze che
iniziano la scuola arriva al 7 livello, la nostra
seconda media, contro il 67% dei ragazzi), rapporti
che descrivono un Paese dove la poligamia e accettata,
anche se non ufficialmente e dove l AIDS miete ogni
anno piu vittime, sopratutto tra le giovani donne?


Chi sono, queste donne? Me lo sono chiesta a lungo,
cercando, nei primi mesi di vita nella capitale
angolana una via semplice per conoscerle, per capirle
facendomi a mia volta capire. Me lo sono chiesta a
lungo, ferma su un marciapiede, insoddisfatta, quasi
un po incattivita, certo sfiduciata. C e voluto molto,
per incontrarle. Incontrarci al di la dei nostri
ruoli, di lavoro, di amicizia, di reciproco aiuto.
Incontrarci come semplici donne. Ma, forse, non era un
problema loro, era un problema mio, che portavo il mio
modo di fare amicizia, il mio stile, il mi punto di
vista. E non vedevo nulla, nulla al di la delle mie
idee.


Avelina ha 45 anni, 10 figli, in realtà erano 12 ma
due sono morti nel loro primo anno di vita. Una vita
fatta di tende e fogne a cielo aperto, un pranzo al
giorno e acqua non trattata. Ngueve e una dei
responsabili del campo di deslocados di Viana,
migliaia di persone ammassate nelle tende da oltre
dieci anni, da quando, causa i massacri connessi alla
guerra, hanno dovuto abbandonare la propria casa, la
propria provincia, per rifugiarsi vicino alla
capitale.. <>>. Avelina Ngueve da Silva e'
arrivata dalla provincia di Bie 6 anni fa, si e
accampata con i deslocados di Viana, centinaia di
tende in piu nell accampamento che sin dal 1992
ospitava i profughi della provincia di Bengo.<< giango =" capanne">>.
Oltre il 70% dell accampamento e composto di donne;
vivono per lo piu con lavori salutari, malpagati, a
volte anche non pagati. Pochi gli uomini, molti
abituati a 'possedere' piu di una compagna. Spesso le
adolescenti vedono nella prostituzione l unica
opportunita per sfuggire ad un destino fatto di tende
e fame. <>>.
Avelina sembra una ragazzina, pelle senza rughe e
occhi sorridenti. L ho incontrata la prima volta un
sabato mattina, ore 8.00 in punto alla Caritas
angolana, io appena alzata, lei gia di ritorno dalla
radio locale, dove conduce un programma di formazione,
pronta per i gruppi parrocchiali del fine settimana.
Dove trovi l'energia di essere cosi, cosi pulita,
dentro e fuori, vivendo nella tenda, non lo so.

Quante di queste donne, queste donne che oggi, 31
luglio, hanno pregato intrecciando le mani, che hanno
danzato, che hanno sfilato con gli abiti tipici della
propria comunita', corpi pieni di energia nonostante
si fossero alzati alle 5 anche la domenica mattina,
quante di queste donne che mi sorridono sono orfane,
giovani madri, vedove, spose abbandonate, divorziate,
ammalate di un Aids che qui non perdona, un AIDS che e
stato uno dei primi regali di nozze?
Mangiamo tutti a terra, riunite per parrocchie, un
piatto di fungi ( la bianchissima polenta locale), con
un sugo di verdure e pesce. Bimbi che ti saltano al
collo, occhi spalancati davati ad uno zoom, cento mani
unte che si passano incerte la macchina fotografica -
chissa come si usa - abbracci, molti abbracci. Non
cerco piu risposte da questa giornata, le domande mi
paiono un impiccio superfluo, un modo per avvalorare
spiegazioni 'prefabbricate'. Mi limito a vivere, donna
tra le donne, mezza avvolta in una stoffa colorata.
Semplicemente vivere, forse e'l'unico modo per
iniziare a condividere qualcosa di vero.


Ma non c e solo la speranza. Mentre alcune donne
lottano, moltre altre decidono di mollare, di cercare
fortuna in un'altra provincia o in un altro stato,
senza figli, senza mariti, sole. Come ha fatto la
mamma di Careca, partita per il sud dell'Angola 10
anni fa e mai piu tornata. Forse il dolore per un
figlio mutilato all' etá di tre anni da un bomba che
ha distrutto la casa, (figlio 'fortunatissimo' perche'
ha vissuto a lungo in italia per le protesi e la
riabilitazione), forse un marito assente, forse la
violenza che tutti i giorni doveva affrontare nelle
periferie di Luanda l'hanno piegata, le hanno tolto la
speranza, o gliela hanno ridata, la somma desolazione
come punto di partenza per intraprendere una nuova
vita. Gli occhi di Careca si immergono tra le onde
dell'Atlantico mentre parla della mamma, steso sulla
sabbia, una domenica qualsiasi di questo freddo luglio
subsharaiano. Careca ha imparato a leggere e
scrivere, a giocare a calcio e a sciare (quando era in
Veneto!) tutto senza sua madre. E la sua mamma ha
imparato ad amare nuovi figli, un nuovo marito, ha
pianto nuove morti senza dimenticare pezzi di vita
lasciti nel nord dell'Angola. Un' esistenza fatta di
assenze, madri a cui mancano i figli, figli a cui
mancano le madri. Qualcuno mi dice che alla fine ci si
abitua. Che per sopravvivere queste donne si sono
dovute abituare. Tutto e diventato normale, bendare
gambe maciullate dalle mine, assistere neonati che
muoiono di malaria, gestire da sole famiglie immense,
con sei sette, dieci figli. Non riesco a crederci, che
tutto sia davvero normale per loro, che non possano
piu immaginare un'altra vita. O che la immaginino
considerandola "di un altro mondo" irraggiungibile.
Come forse effettivamente é. Non lo so.


Luanda, reparto pediatria, 5/6 luglio 2005(*). Un
giorno e mezzo e 15 neonati morti di diarrea, anemia e
problemi respiratori. 15 bimbi che al massimo avevano
2 giorni, due giorni passati in terra su vecchie
lenzuola, i letti mancano per tutti, per le
partorienti come per i nuovi nati.
Luanda, 22 luglio 2005 Victor, 24 anni, ormai mio
meccanico di fiducia, ha gli occhi gonfi di rabbia e
terrore. Sua sorella lo chiama disperata dall
ospedale, ha partorito ieri mattina e ancora non ha
visto il proprio figlio. <>> E come si fa, sapendo che solo una
settimana prima quasi tutti i nuovi nati sono
deceduti? <>> Mi impunto. Voglio
sbattere tutta questa rabbia in faccia ai colleghi
africani, perche non fanno nulla, non assediano l
ospedale e il ministero, chiedendo migliorie radiacali
almeno nella pediatria, nella maternita, nella
chirurgia, nella rianimazione. <>> Scende il gelo. Non apro piu bocca. Per
molte di queste donne, di questi malati, il pavimento
dell ospedale e piu sicuro del tugurio in cui da
sempre vivono. E racimolare i soldi per pagare la
guardia che blocca gli ingressi della clinica pubblica
e piu importante che protestare. Perche, nonostate
tutto entrare vuol dire avere una chance in piu di
sopravvivere.


Alcune donne lottano, altre perdono le forze e
scelgono vie piu semplici per il pane quotidiano.
Studentesse che distribuiscono numeri di cellulare all
aeroporto, tredicenni che si appoggiano lungo i muri
anneriti dei palazzi della capitale, mamme che
lasciano nei letti i neonati per guadagnare il latte e
la ricarica del cellulare, signore eleganti che si
svendono per un ballo, una cena e un giro in
barca...Tutto si mescola. La fame, quella vera, e la
fame, quella dell'anima. Fame di un abbraccio, di una
guida, di un appoggio. Non essere sole, ancora bimbe
ad affrontare tutte assieme le paure della vita.
Facile criticarle. Senza storia, o meglio con una
storia fatta di morte, dove trovi la speranza, i
modelli di vita, la capacita' o la possibilitá di
ascoltare e ascoltarti, di scegliere chi essere, che
farne dei tuoi anni a venire?



*******************************************************************


31 LUGLIO, GIORNO DELLA DONNA AFRICANA
L Organizacao Panafricana das mulheres (OPM) nasce nel
1962 per riunire donne di tutti i 53 Starti Africani,
promuovendo scambi culturali ed economici e favorendo
l' integrazione e l' emancipazione del vasto universo
femminile del continente.
Gli obiettivi di OPM sono:
- Diffondere tra tutte le donne africane gli ideali di
pace, sviluppo, giustizia
- lavorare per l' effettivo coinvolgimento delle donne
nello sviluppo socio economico del continente africano
- rendere consapevoli le donne africane dei diritti
propri e delle proprie famiglie
- Supportare politiche nazionali e internazionali di
pace e cooperazione.



Note:


* <>>.( http://www.angolapress-angop.ao)

mercoledì, agosto 24, 2005

Ambrogio Fogar - una vita vissuta fino al limite

E' MORTO...
Ambrogio Fogar aveva 64 anni

Ambrogio Fogar nasce a Milano il 13 Agosto 19.

Ecco alcune sue parole...

"E' strano scoprire l'intensità che l'uomo ha nei confronti della voglia di vivere: basta una bolla d'aria rubata da una grotta ideale, sommersa dal mare, per dare la forza di continuare quella lotta basata su un solo nome: speranza". "Ecco, se leggendo queste pagine qualcuno sentirà la rinnovata voglia di sperare - si legge ancora - avrò assolto il mio impegno, e un altro momento di questa vita così affascinante, così travagliata e così punita si sarà compiuto. Una cosa è certa: nonostante le mie funzioni non siano più quelle di una volta, sono fiero di poter dire che sono ancora un uomo".

martedì, giugno 28, 2005

VIOLENTATA, MALTRATATA, SEVIZIATA...

[Ma dove stiamo andando?]

30enne marocchina violentata dal 'branco' italiano

Varese, 28 giugno- L'incubo stupro arriva anche nel varesotto per una giovane barista che, all'interno del bar dove lavora, è stata violentata da tre uomini che l'hanno anche picchiata e seviziata con i cocci di vetro di una bottiglia.


Vittima una barista marocchina di trent'anni. L'episodio, del quale si è avuta notizia in queste ore, è avvenuto sabato scorso nella zona di Saronno (Varese). Secondo il racconto della ragazza, ad aggredirla sarebbero stati due italiani e un nord africano entrati nel locale pubblico con la scusa di una consumazione. In quel momento non vi erano altri clienti.

Uno dei tre ha abbassato la saracinesca mentre gli altri due bloccavano la donna. A turno l'hanno poi violentata senza che nessuno all'esterno sentisse le sue disperate richieste di aiuto. Poi si sono allontanati facendo perdere le proprie tracce.

A far scattare i soccorsi e le indagini è stato un cliente del bar che quando è entrato per un caffè ha trovato la trentenne sanguinante e riversa a terra. Accompagnata al pronto soccorso è stata medicata e giudicata guaribile in una decina di giorni, almeno per quello che riguarda le ferite causate con i vetri.


fonte: google.news

martedì, giugno 21, 2005

QUALCUNO GLI FERMI PER FAVOREEEEEEEEEE!!!



QUALCUNO GLI FERMI PER FAVORE!!!
[°°° 15enne violentata in pieno giorno °°°]

QUALCUNO GLI FERMI PER FAVORE!!!
[°°° 15enne violentata in pieno giorno °°°]


QUALCUNO GLI FERMI PER FAVORE!!!
[°°° 15enne violentata in pieno giorno °°°]


QUALCUNO GLI FERMI PER FAVORE!!!
[°°° 15enne violentata in pieno giorno °°°]


QUALCUNO GLI FERMI PER FAVORE!!!
[°°° 15enne violentata in pieno giorno °°°]


QUALCUNO GLI FERMI PER FAVORE!!!
[°°° 15enne violentata in pieno giorno °°°]

lunedì, giugno 20, 2005

In sette cose l'uomo intelligente si distingue dallo stupido.

In sette cose l'uomo intelligente
si distingue dallo stupido.
1. L'intelligente non parla davanti a chi è più sapiente di lui.
2. Non interrompe il discorso di un altro.
3. Non si affretta a rispondere.
4. Fa domande pertinenti e dà risposte appropriate.
5. Dice all'inizio ciò che va detto all'inizio e alla fine ciò che va detto alla fine.
6. Riconosce ciò che non conosce.
7. È disposto sempre a riconoscere la verità.

Così si legge nei Pirqê Abôt, i "detti dei padri" della tradizione giudaica antica (Detti di rabbini, Qiqajon). Un settenario che sarebbe tutto da meditare, in particolare ai nostri giorni che sembrano allinearsi proprio sul fronte opposto, rivelando così una stupidità trionfante. È interessante notare che l'accento viene posto sulla parola e sulla comunicazione perché è questa la via che svela la realtà profonda di una persona. Non per nulla il drammaturgo Eugène Ionesco faceva dire a un suo personaggio: «O parole, quanti delitti si commettono in vostro nome!».

Nei sette punti, che sarebbero tutti da praticare, io farei emergere gli ultimi due. Il saggio sa di non sapere tutto e, a differenza dell'ignorante saccente, è sempre disposto ad ascoltare e a «riconoscere la verità». C'è, quindi, una dose di umiltà necessaria ma al tempo stesso c'è il coraggio di confessare la propria adesione a una verità, anche quando essa va contro il convincimento pregresso o lo stesso interesse personale. La menzogna, invece, è comoda, lusinga, blandisce, illude. «La verità - scriveva Riccardo Bacchelli nel Mulino del Po - è come il cauterio del chirurgo: brucia ma risana».

G. R.

domenica, giugno 19, 2005

MANDIAMOLI A LAVORARE :

[Non potevo non postare questa catena che mi è arrivata]


Sull'Espresso di qualche settimana fa c'era un articoletto che spiega che recentemente il Parlamento ha votato all'UNANIMITA' e senza astenuti (ma và?!) un aumento di stipendio per i parlamentari pari a circa 1.135,00 al mese.

Inoltre la mozione e stata camuffata in modo tale da non risultare nei verbali ufficiali.


STIPENDIO Euro 19.150,00 AL MESE

STIPENDIO BASE circa Euro 9.980,00 al mese

PORTABORSE circa Euro 4.030,00 al mese (generalmente parente o familiare)

RIMBORSO SPESE AFFITTO circa Euro 2.900,00 al mese

INDENNITA' DI CARICA (da Euro 335,00 circa a Euro 6.455,00)

+

TELEFONO CELLULARE gratis

TESSERA DEL CINEMA gratis

TESSERA TEATRO gratis

TESSERA AUTOBUS - METROPOLITANA gratis

FRANCOBOLLI gratis

VIAGGI AEREO NAZIONALI gratis

CIRCOLAZIONE AUTOSTRADE gratis

PISCINE E PALESTRE gratis

FS gratis

AEREO DI STATO gratis

AMBASCIATE gratis

CLINICHE gratis

ASSICURAZIONE INFORTUNI gratis

ASSICURAZIONE MORTE gratis

AUTO BLU CON AUTISTA gratis

RISTORANTE gratis (nel 1999 hanno mangiato e bevuto gratis per Euro 1.472.000,00). Intascano uno stipendio e hanno diritto alla pensione dopo 35 mesi in parlamento mentre obbligano i cittadini a 35 anni di contributi (per ora!!!)

Circa Euro 103.000,00 li incassano con il rimborso spese elettorali (in violazione alla legge sul finanziamento ai partiti), più i privilegi per quelli che sono stati Presidenti della Repubblica, del Senato o della Camera. (Es: la sig.ra Pivetti ha a disposizione e gratis un ufficio, una segretaria, l'auto blu ed una scorta sempre al suo servizio)

La classe politica ha causato al paese un danno di 1 MILIARDO e 255 MILIONI di EURO.

La sola camera dei deputati costa al cittadino Euro 2.215,00 al MINUTO !!

Far circolare.......si sta promovendo un referendum per l' abolizione dei privilegi di tutti i parlamentari............ queste informazioni possono essere lette solo attraverso Internet in quanto quasi tutti i massmedia rifiutano di portarle a conoscenza degli italiani......

PER FAVORE CONTINUATE LA CATENA.

[Ecco raga prendete e fatela girare hehe]

I gigli della resurrezione

[Non potevo non postare questo tema che mi interessa, mi piace assai].

I gigli della resurrezione

Il dottor Mando Fodor era oltre che psicanalista anche studioso di metapsichica, ed era adorato da quelli che lo conoscevano. Quando morì, il 17 maggio 1964, gli oggetti che si trovavano nel suo appartamento cominciarono misteriosamente a muoversi, come se il defunto ricercatore volesse dimostrare che non aveva cessato del tutto di vivere. Ma fu il comportamento dei fiori sulla terrazza a impressionare di più sua moglie.

"Sulla nostra terrazza ci sono dei fiori", essa spiegò. "Le rose rampicanti di solito durano quattro giorni, dopo di che perdono i petali e formano nuovi boccioli. Ma dopo la morte di mio marito le rose, circa centocinquanta, sbocciarono di colpo e durarono per parecchie settimane." Più Amaya Fodor osservava le rose, più il suo interesse s'intensificava.

"Per tutto quel periodo nessuna rosa perse un solo petalo", riferì, "poi, un giorno, appassirono tutte insieme. Io tagliai loro i gambi e mentre facevo questo chiesi di poter avere almeno una rosa. La ebbi una settimana dopo: una sola rosa, che durò anch'essa per parecchie settimane."

È possibile che queste misteriose rose siano sbocciate tutte insieme per semplice coincidenza? È possibile, ma un caso come quello occorso alla signora Fodor non è unico. La nota scrittrice Taylor Caldwell ha raccontato un'esperienza analoga sul numero dell'ottobre 1972 del Ladies's Home Journal. La signora Caldwell e suo marito, Marcus Rebak, avevano un cespo di gigli detti della resurrezione che non sbocciavano mai: non diedero un solo fiore in ventun anni. Rebak a volte canzonava sua moglie, dicendole: "Non potrai mai dimostrare la realtà della resurrezione con quei gigli". Ma quando egli morì, nell'aprile del 1970, i gigli finalmente sbocciarono: il giorno stesso del suo funerale.

domenica, giugno 05, 2005


Buona domenica a tutti. Gesu sta con tutti.
Francis*PAC

domenica, maggio 29, 2005

VeDo la lUNa, il soLE, le steLLE - io son li dinanzi a DIO

Pensavo che fosse impossibile, sebbene che in parte ero cosciente che sono all’altezza delle cose che mi propongo di fare.



Tutti possiamo cambiare se vogliamo, tutti possiamo raggiungere quei traguardi che un giorno avevamo pensato, tutto possiamo farcela, MA - ma bisogna mettere le mani nella massa.
Oggi ho confermato a me stesso che un uomo che si prefigge di raggiungere la luna, se riesci programmare bene il suo tempo (E COMPRIRE QUEL PROGRAMMA) prima o poi lui va alla luna. Il grosso problema è che nella maggiore parte delle volte programmiamo qualcosa ma poi non compriamo con quello che avevamo programmato. Il tempo passa, i minuti passano, le opportunità passano, e niente succede.
LA SVOLTA sta nel momento in cui i veri uomini (COME ME) dico BASTA!!! Adesso cambio rota, faccio quello perché si voglio andare li devo prima rifornirmi del materiale necessario, e così via….
Va beh… queste sono di quel genere di riflessione di quasi mezza note in cui il cervello ormai comincia a salutarti, ma le dite continuano a digitare, tu vedi la pagina che si riempie ma del cervello ti accorgi che non sta uscendo più niente.. hehe.

Un abrazzzzooonnnnnnnnnnnnnnn a Giorgino, e tutti i buoni del mondo.

UN SALUDO SPECIALE:
1 - Ai miei, che a quest’ora sicuramente mi pensano.
2 - Ai miei fratelli, e amici che mi pensano…
3 - a tutti i buoni…

MA ALLA FINE TUTTO FINISCE LI… un pezzo della terra del mezzo (SICILIA!)
Un baccccccione alla fufa che in questi giorni sta finendo la tesi, cosa che farò d’estate che tortura…

A tutti voi

NOTEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE

Ragaaaaaaa - Buona domenica!!

«Le capacità possono estendersi illimitatamente quando ogni persona comincia a pensare».
Ohho

sabato, maggio 28, 2005

CALDOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO

CALDOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO
“Ogni cosa fata per amore, è aldilà del bene e del male”.

Quest’oggi qualcosa si è fata, ROMA si è trasformata nella capitale delle attività per Africa. Erano le 16:40 io ed Armando mettevamo i piedi sul piazzale Flaminio. L’aria era calda, la gente agitata, bandiere volano dappertutto, ed il cuore si riempiva di quell’aria festiva che emanava dal palco di Piazza del Popolo.

Da una parte si sentivano i tamburi, dall’altra si sentivano i canti dei sindacati (il mio grazie per l’interesse delle questioni africani, e auguri per i contratti che saranno firmati), dall’altra ancora la musica delle piccole baracche costruite al merito dell’attività. Insomma tutto bello. Saltava agli occhi la presenza di tanti carabinieri, “non era il caso di mettere più di 80 o 90 per controllare 300 persone circa”, va beh. Comunque più tarde la piazza si è riempita, la gente arrivava da tutte le parte.

Eravamo arrivati proprio nell’ora giusta, sul palco sfilano Giovanni Floris – il fortissimo giornalista Rai, che recentemente sono stato nel suo programma “ballerò”, insieme a lui c’era Giorgia Surina, giornalista di MTV, e un’altra ragazza africana di cui il nome nessuno pronunciava ma che faceva delle battute interessanti, ad esempio “tutti ci hanno scritto, soltanto Bossi non ha detto niente, che peccato”, tutto questo dopo la forte critica alla leggi Bossi e Fini, e l’arrivo del Messaggio dell’onorevole presidente Ciampi.

Non addentro sul merito dei slogan, nemmanco di alcune frasi che dimostravano l’ignoranza che esiste sull’Africa. La gente non conosci l’Africa. Mi dispiace. E pure questi eventi quando mostrano soltanto una parte della moneta, aiutano nella disinformazione, le metafore usate oggi per mostrare la povertà in alcuni paese africani erano del tutto esagerate, fuori posto. “Alzare la mano per mostrare il dito piccolo e dire – la giù ci stanno delle persone così che tanto ingrassare e noi qui facciamo di tutto per dimagrire, una bautta di cattivo gusto va beh”.

Il merito ai segretari della CISL, UIL, che hanno lanciato il monito sulla Legge Bossi i Fini, che è una legge di segregazione, che deve essere cancellata una volta che è stata dichiarata incostituzionale. Ma lo sbaglio grosso è che uno di loro ripeteva che L’AFRICA era un paese, e che si trovava male. Un paese piccolo che può entrare in Italia. Che penna.
In questi casi non poteva mancare il fondatore della MISNA che ha lanciato il suo monito: “L’Africa non è soltanto questo che passate qui con questi slogan, l’AFRICA è VITA, è ACOGLIENZA, è FESTA, è SPERANZA. Quello che l’Africa chiede è libertà, basta con ingerenze, etc” – Grande lui.

Va BEH… andiamo al merito di queste parole a caldo.

MANCAVANO GLI AFRICANI

Sapete tanti africani credono che il problema dell’Africa sarà risolto dall’Europa, o meglio l’Europa dirà adesso basta lasciamoli lavorare… o ancora che L’Europa abbia tutta le colpe per l’attuale condizione dell’Africa. Con un po’ di ragionevolezza si può dire che questo non accadrà mai, tanto perché l’Europa è un continente e non un paese, le voce non sono unisone. Per altro gli interesse né sempre sono degli Stati, ma da imprenditori, uomini e donne d’affari, multinazionali, e così via.
Ecco allora che l’azione di Ogni africano è indispensabile per la soluzione della questione africana. “Il futuro dell’Africa è nero” – HAMREF, è vero? Potrebbe essere. La possiamo leggere in due modi, NERO DI FOTUTO o nero, perché dipende dai neri, dagli africani coscienti che la loro singola azione vale più che 100000000000000000000000000€.

MANCAVANO GLI AFRICANI
Se dice che la Grecia si è sviluppata perché aveva da bere e da mangiare, allora gli uomini potevano darsi il lusso di chiudersi in casa per studiare, leggere ed indagare. Tutto questo per dire che gli africano non partecipano in queste manifestazione perché prima pensano al mangiare… e poi tutto il resto, la vecchia questione della scala di Maslow. Io non credo in questo. Credo nel contrario. PROPRIO perché le cose vanno male è che gli AFRICANI dovevano mettersi dentro, partecipare alle attività, con tutto quello che possono fare. POSSONO, DEVONO, DOVEVANO… Questa scusa mi sta sul C****… Non la capisco proprio, o meglio non la voglio capire.

MANCAVANO GLI AFRICANI

  • Tanti africani passano la vita a criticare tutto quanto si realizza in Europa, dicendo che non vale niente perché non si toccano le cause, le vere ragioni della povertà in Africa, cioè:
    Le guerre messe in piedi dalle multinazionali ( esempio Congo Brasaville – dove l’Elf ha organizzato un colpo di stato perché il vecchio presidente voleva toglierli la possibilità di esplorare il petrolio, passando ad una società americana).

  • Le guerre preparate a tavolino dagli colonizzatori (Le guerre come quelle del Congo, dove imprenditori, tanti governi cosiddetti democratici armano fazioni per destabilizzare il paese. Da ricordare che il primo colpo di stato in Africa l’ha organizzato: Stati Uniti, Francia e Belgio, e fu proprio nel Congo Democratico, nel 1961, lo stesso in Burundi, etc)

  • La manipolazione delle organizzazioni internazionali (ONU, Banca Mondiale, Unicef), hanno due face. Da una parte sembrano che stiano aiutando i paesi africani a migliorare dall’altra fuotono. Penso che questa nuova campagna dell’UNICEF e la FONDAZIONE NELSON MANDELA sia la migliora cosa mai fatta fino adesso.

  • L’AIDS è una malattia di laboratorio. Lo sapete o non? Humm, per altro ci stanno tante prove che mostrano che le infezione sono state diffuse a partire dagli anni sessanta quando la gente era vaccinata, “vi ricordate quelle campagne di vaccinazione?” ecco in quelle occasioni tante malattie venivano esperimentate in Africa. Per altro esiste il programma di Depopolazione dell’Africa. È una vergogna, che purtroppo esiste. Si diceva sempre che gli africano sono troppo, nascono troppo, era tutto bugia. Immagina che un continente come il mio abbia soltanto 800 milione di persone circa. Vedete, sono tante le cose che bisogna riflettere. (Es: in 1975 quando il mio paese ha ricevuto la libertà di uccidersi tra di noi “l’indipendenza” Angola aveva 11.000.000 di abitanti. Oggi passati 30 anni circa siamo soltanto 12.070.000 circa, secondo gli ultimi dati. Vedete che tutto va di male a peggio? Allora?

  • … Continuiamo in altra opportunità perché devo studiare…

Cari amici per oggi vi lascio qui, con il cuore pieno di lacrime, con la testa calda calda, e con un senso di impotenza incredibile. Se avesse i soldi avrei dato da mangiare tutti gli africani ed quel punto mi piacerebbe vederli a lavorare in questioni politiche, partecipare nelle manifestazioni, cercare di fare qualcosa per loro stessi.

COMUNQUE in relazione all’Anno scorso quest’anno ho visto un maggiore numero di Africani. Ma rimanevano ancora tanti spazzi vuoti, spazzi che dovevano essere occupatati dagli africani e africane.

PER FAVOREEEEEEEEEEEEEEEEE
Se avete amici africani incentivategli a partecipare in delle attività di questo genere. In parte la non partecipazione è questione del background culturale, per esempio da me queste manifestazione sono vietate, per dire, sono poche quelle manifestazioni di carattere politico in cui l’agente principale non è il governo. Ecco allora che la gente ha paura, non ha la cultura delle interessino alle attività rivolte all’Africa, per l’Africa e con l’Africa.MI AIUTATE? Hummmm!! Sapevo che potevo contare su di voi.manifestazione e anche quando deve partecipare la mente, l’abitudine, la esperienza cattiva del passato parla più alto.

COMUNQUE, dobbiamo lavorare perché i pochi africani che si trovano fuori d’Africa si interessino alle attività rivolte all’Africa, per l’Africa e con l’Africa.
MI AIUTATE? Hummmm!! Sapevo che potevo contare su di voi.

E SE L'AFRICA DECIDESSE DI RESTARE DA SOLA?


Senza parole!!!



Oggi si realiza in piazza del Popolo il concerto per Africa, dopo tutta una settimana di dibatiti sulle problematiche africane.

*** Meglio di niente. ***

Ma domanda mi permeto di fare:
- Dopo di tutto cosa si fara?
Perchè pure l'anno scorso la stessa cosa si è realizzata ma poi, il governo italiano ha tagliato di 4% o 5% gli aiuti alle organizzazioni che lavorano in Africa, gli USA hanno tagliato la loro parte e così.
Alla fine un po di sceticismo possiamo avere ma senza perdere la speranza, speranza che ci potrà portare ad un dialogo vero, che possibiliterà trovare soluzioni adeguate alle condizioni, alle richieste, alle necessità "in loco" che le diverse realtà africano presentamo oggi.
Io personalmente ringrazio, ringrazio tutto l'impegno della gente che crede che un futuro diverso, più umano per Africa ed ogni africano è possibile. Pure io CREDO, e tanti altri africani lo credono, nonostante tutto l'ipocrisia che sta attorno.


Tra i possibili sogni - le cose in Africa cambieranno se:


  • 1° - L'OCCIDENTE LASCI I GOVERNI AFRICANI OPERARE SENZA PRESSIONI (ECONOMICHE, POLITICHE, MILITARI). Adesso pure la CINA già comincia a fuotere. Siamo fotuti.

  • 2° - LE NAZIONI UNITE PROIBISCANO E ATTUINO RIGOROSAMENTE UN PIANO CONTRO LA VENDITA DE ARMI AI GOVERNI CORROTI AFRICANI (Esistono datti che DIMOSTRANNO CHE ad ogni aereo che porta cibo in Africa porta pure ARMI).

  • 3° - I GOVERNI DEI PAESI RICHI (G 8) SE VOGLIONO AIUTINO VERAMENTE CON FATTI E NON CON PAROLE (ricordare che nessuno paese del mondo si è svilupatto da solo - EUROPA dopo la II guerra mondiale ha avuto un apoggio che oggi i paesi africani non hanno; pure gli Stati Uniti per essere quello che sono hanno avuto apoggio di tanti ricchi, liberali, politici europei che all'epoca volevano vedere quella Colonia independente e così via)

  • 4° - OGNI ORGANIZZAZIONI CHE OPERA IN AFRICA (ONG)- LASCI SEGNI DEL SUO OPERATO (Tante organizzazioni rimangono in Africa per più di 20 anni e non formano nessuno persona del posto - questo è colonialismo)

  • 5° - LE ORGANIZZAZIONI INTERNAZIONALI (di controllo - putroppo)DIMOSTRANO CON FATTI CHE POSSONO SERVIRE PER LO SVILUPPO DELL'AFRICA. (Si sa di campagne di sterilizzazioni effetuate con programmi E SOLDI internazionali - che schifffooo. - se pensi che ad ogni € o $ che dicono per l'Africa - ESCONO 3€ per chi aveva affermato che li regalava. IL MONDO è CATTIVOOOO.)

  • 6° - VA BEH.. sono tanti i sogni...

Cose che non si possono fare in due giorni, E SOPRATUTTO DA SOLI. Da soli non siamo niente, MA è MEGLIO DA SOLO CHE MALE ACCOMPAGNATO. Non è vero?
Africa è pure il luogo dove tante multinazionali organizzazano le loro guerre per prendere la merce gratuitamente, petroleo, diamante, rame, etc. Pure il legno...
Adesso tante azienda vanno a butare la i rifiuti tossici, ma si dimenticano che poi compranno pure la in pesce - che paradosso.
va beh... rimaniamo qui.

VI INVITO AD ANDARE AL CONCERTO...
ci vediamo la...

Cosa si può fare?

Per oggi e per sempre!!

Il gioco della dama



Un giorno rabbì Nachum arrivò inatteso a scuola e trovò gli alunni che giocavano a dama. Appena videro il maestro, i ragazzi si confusero e smisero di giocare. Ma egli li salutò e chiese: «Conoscete le regole del gioco della dama?». Quelli per vergogna non aprirono bocca. Allora il maestro continuò: «Vi dirò io le regole del gioco. La prima è: non si possono fare due passi per volta. La seconda: si può soltanto andare avanti e non si può retrocedere. E la terza: quando si è in cima, si può andare dove si vuole».

Come è nostro uso, ritorniamo ogni tanto sulle parabole delle varie tradizioni religiose e culturali. Questa volta è un apologo ebraico, tratto dai «Racconti dei Chassidim» (ed. Longanesi) che il filosofo Martin Buber (1878-1965) ha raccolto (come è noto, i Chassidim sono una corrente spirituale dell'ebraismo mitteleuropeo fiorito a partire dal '700). Ovviamente le tre regole del gioco della dama hanno un valore morale all'interno del racconto.

Le prime due norme riguardano quella che un po' sbrigativamente potremmo chiamare l'ascesi o la formazione o l'educazione. È necessaria la pazienza, il procedere lento e costante, un atteggiamento spesso sbeffeggiato dalla società frenetica contemporanea che vuole tutto e subito. La maturazione avviene, invece, secondo tempi e ritmi: per fare un bambino ci vogliono nove mesi; per produrre frutti un albero deve crescere forse per anni; per imparare una lingua è necessario un lungo esercizio.
La seconda regola mette in guardia dallo scoraggiamento. Gesù diceva: «Nessuno che ha messo mano all'aratro e poi si volge indietro è adatto per il Regno di Dio» (Luca 9,62).
L'ultima regola, invece, è destinata a chi ha raggiunto la vetta della maturità interiore: allora potrà muoversi liberamente non perchè tutto gli è lecito ma perchè ormai saprà scegliere con coerenza e nitore la via del bene e dell'amore.

OGGI 28.05.2005

OGGI 28.05.2005

santo - Sant'Emilio

compleanni
1908 Ian Fleming
1944 Rudolph Giuliani
1968 Kylie Minogue
1972 Chiara Mastroianni


proverbio
Chi non ha il gatto mantiene i topi e chi ce l'ha li mantiene tutti e due

accadde oggi
1953 a Hollywood viene proiettato il primo cartone animato tridimensionale. Una produzione di Walt Disney intitolata "Melody"
1973 per la bomba alla Questura di Milano, il numero dei morti sale a 4
1978 scompare il musicista e direttore d'orchestra Enrico Simonetti
1982 dopo un lungo periodo di inattività torna in servizio l'Orient Express. La rinascita del treno più famoso del mondo è segnata da un viaggio di 26 ore attraverso l'Europa

scoperte, invenzioni, etc.
1912 Prima nave a motore Diesel
Compie il primo viaggio nell'Atlantico la Selandia, prima nave a motore Diesel, costruita dai cantieri Burmester e Wain di Copenaghen con il propulsore ideato dall'ingegnere tedesco (v. 1892). Con questa nave inizia l'era dei transatlantici a motore a scoppio, che sostituiranno via via quelli a vapore

frase celebre
"Dio non si lascia superare in generosità e, tienilo per certo, concede la fedeltà a chi gli si arrende" J. Escrivà

consiglio
Decorare i dolci con la panna
Le decorazioni con la panna spray si fanno subito prima di servire il dolce a tavola. Infatti la panna si smonta molto velocemente

cosa vuol dire
Prendere fischi per fiaschi
Prendere una grossa svista, un abbaglio
Questo modo di dire è nato dalla somiglianza del suono di queste due parole facilmente confondibile da chi non ha dimestichezza con la lingua. Per questo si usa per burlarsi di chi confonde le parole fidandosi di assonanze e di affinità casuali

giovedì, maggio 26, 2005

La felicità dell’uomo moderno è guardare le vetrine

“La felicità dell’uomo moderno è guardare le vetrine e comprare tutto quello che desidera, in contanti o a rate” – Erich From

Pure io voglio essere felice, ma i mezzi che uso possono non essere quelli adeguati.
Ma cosa è la felicità?
Sapete dopo tanto tempo senza scrivere ho l’impressione che la felicità stia nella follia di condividere i vaghi pensieri che durante la giornata mi sorvolano nel cervello.

Beh, in questo ce qualcosa di vero, perché se dalla bocca esci quello che abbonda nel cervello, l’uomo felice parla cose di felicità, irradia felicità, le sue parole fanno da sole per i momenti difficile che qualcuno sta vivendo. E quello infelice parla soltanto cose di uno disperato, per dire “nel mondo delle mosche – tutti i pensieri sono all’altezza delle mosche”, così nel mondo di uno che si sente sfigato tutto è sfigato, vede tutta la gente sfigata e tante volte che tramano contro di lui.

Va beh… sono andato!!!

In questi giorni si stanno celebrando tante feste

In questi giorni si stanno celebrando tante feste, bellissime attività per il giorno dell’Africa. Tanti media, gente, persone di buon cuore ed non solo, tutti impegnati per migliorare Africa.
DOMANDA:- Da molto che si riflette sull’Africa, i suoi problemi, le tragedie,… Ma cosa è cambiata? Quanti africani hanno salvato la vita con i milioni di € o $ che si raccolgono in tutti il mondo a quando di questi eventi?

- Purtroppo la maggioranza delle riflessioni che si fanno, l”leggendo gli atti di alcuni convegni di questi giorni”, sono superficiali. È vero che il problema si risolve in Africa, ma la causa principale non si trova in Africa, senza volere essere polemico:

  • le arme che uccidono milioni di africani non li fabbricano in Africa – ma come mai le tribù hanno carri armati, blindati, cellulari satellitari?
  • le malattie di laboratorio “Ebola, Marburg, etc” non si creano in Africa, (recentemente nel mio paese ANGOLA – è morta una dottoressa italiana, soltanto dopo quella morte il mondo è venuto a sapere cosa stava succedendo… ma nessuno ha detto più niente. Come sappiamo il marburg è una arma biologica.
  • i cibi di aiuti mal conservati che producono tante altre malattie non si producono in Africa...
    I tanti altri punti.

È vero grande parte della responsabilità è degli africani, ma gli africani da soli non riusciranno mai a risolvere la questione africana, perché ci stanno tanti vincoli con POTENTI politici occidentali (che proteggono i dittatori), multinazionali (per lasciarli sfruttare a volontà), e tanti altri aspetti che di sicuro gli africani da soli non ce la faranno mai.

“Chi non ha denti non faccia finta di mangiare carne di buffalo”, riuscire a risolvere il problema guardando soltanto agli africani, ai loro politici, etc non sarà impossibile.

BISOGNA PREMERE i politici europei e adesso pure la Cina, gli USA che si volessero tante guerre sarebbero evitate in Africa, perché lascino di proteggere i liberi africani (dittatori), perché i dittatori africani che non si preoccupano con il loro popolo hanno case, proprietà, i figli la famiglia in Europa, Stati Uniti, etc.

Obs – l’antiamericanismo nasce proprio da questo, dalla consapevolezza che gli usa hanno una grande capacità economica, militare per migliorare il mondo e non lo fanno. In tanti casi lo peggiorano.

Va beh… adesso vado in lezione…
Vi auguro una buonissima giornata.

Che mondo stiamo costruendo

La Campagna di Vita e ItaliaAfrica approda in Campidoglio. I numeri e le immagini della strage quotidiana. Restiamo a guardare?
Che mondo stiamo costruendo se riteniamo ragionevole spendere 200 miliardi di dollari per cacciare Saddam e non si fa nulla per impedire a Koney, al comando di un esercito di 3000 soldati per la gran parte minori rapiti, di continuare la sua strage in Nord Uganda che ha già fatto 100 mila vittime? La Campagna di Vita e ItaliaAfrica approda in Campidoglio. I numeri e le immagini della strage quotidiana. Restiamo a guardare?

Takunda, ovvero "abbiamo vinto"!!!!!!!!!!!!!!!!!!!


Takunda, ovvero "abbiamo vinto", questo il nome del primo bimbo sano, nato da mamma sieropositiva che, grazie all'impegno del Cesvi oggi può avere un progetto di vita. Per voi online su VitaChannel

Non è vero che la epidemia dell'Aids nel continente africano sia inarrestabile. Il virus Hiv si può combattere, anche in Africa. E' questo il messaggio di Takunda, un bambino di tre anni dello Zimbabwe, nato sano da madre sieropositiva. Takunda è stato in Italia ed è venuto a trovarci in redazione. Vitamina vi racconta la sua storia, storia di una speranza e di un diritto irrinunciabile: quello alla cura.

Ormai...

Ormai il tempo...

martedì, maggio 10, 2005

Cosa posso fare per te?

Cosa dipende da te?
Cosa dipende da me?
Cosa puoi fare per me?
Cosa posso fare per te?

Dai… lasciami amarti!!

giovedì, maggio 05, 2005

Non bisogna girare il mondo per conoscerlo

Beh ormai è sera, il giorno è passato fra poco il lettuccio me aspetta. Durante questa giornata ho potuto riflettere sul dialogo, quel dialogo costruttivo, che ci aiuta a scoprire l’altro e lasciarsi svelare con la delicatezza che un amico davvero ha.

A differenza della lettura come mezzo per imparare credo come tanti pensatori che il dialogo sia il migliore metodo per scoprire la realtà, l’essenza delle cose alla fine noi stessi.
Quest’oggi vi auguro una serata all’insegna del dialogo, raga privilegiate il dialogo, perché la parola ha potenzialità incredibili che non riusciamo a scoprire in due battute.

Non bisogna girare il mondo per conoscerlo, basta chiudersi in una biblioteca che il mondo si inginocchierà ai tuoi piedi, MA per conoscere una persona bisogna dialogare, bisogna usare la parole, sentire la sua voce, se possibile toccare la sua pelle…
Leggendo usiamo gli occhi, facciamo uno esercizio della ragione che ci permettete decodificare/deco delle informazioni, insoma usiamo in massimo due sensi.
Dialogando usiamo gli occhi, la voce l’orecchio, l’odore, etc, etc, ecco perché che il dialogo è ricordato per tutta la vita e tante volte una lettura dopo x anni possiamo dimenticarla.

Senza pretesa nessuna vi auguro una buona notte!!!
Cercate la gente
Parlate con la gente
Evitate “l’ergo sum” che ci ghettizza
Parlate
Dialogate…


Il mondo fu fatto tramite la parola:
“Che si faccia la terra, l’uomo e gli animali e tutto quanto…”

Notteeeeeeeeeeeeeeeeee


martedì, maggio 03, 2005

Per altro, la fufa mi ha ricaricato

Non ce le faccio più, sono tanti i motivi che trovo per lasciare di scrivere, ma alla fine mi rendo conto che questo spazio ORMAI FA PARTE DI ME, ed il cuore chiede la sua parte, gli occhi la sua, le ditte la sua, … ognuno chiede quello che li manca davvero, di cui ci tiene.
Ma quello che mi spinge a tornare sono tre motivi, vi dico il primo:

AFRICA, africanidade in italiano. Ho messo dei post che hanno attirato l’attenzione ad alcuni amici, mi hanno fatto delle domande e mi hanno chiesto d’approfondire e lo farò. Sto preparando due post per rispondere a Cioccolata [Sul termino UOMO DI COLORE, altro per Gianluca, L’USO DEGLI AFRICANI PER TESTI BIOLOGICI], pubblicherò a puntate.

Vi mando un forte abbraccio…
Vi voglio bene…

A presto!!!

Per altro, la fufa mi ha ricaricato, dopo un weekend in grande [CONCERTO DEL PRIMO MAGGIO] amore sconfinante, me resta l’impegno, il desiderio di portare avanti quello che per poco avrei lasciato.
A presto a tutti!!!

domenica, aprile 17, 2005


Ho bisogno di te!!!
Francis*PAC

sabato, aprile 16, 2005

IL VALORE DELLA VITA - ma siamo uguali?

Oggi in quanto tornavo da Monterotondo, o meglio da casa di Giorgio il porcellino, mi chiedevo delle cose strane, o meglio ambigue, non… beh chiare, o poco chiare. Non riesco nemmanco io a definire cosa. Se tratta del valore della vita, ma secondo te la vita ha lo stesso valore per tutte le persone oppure parliamo sempre che siamo tutti uguali ma nella realtà il valore della vita cambia a secondo delle possibilità economiche che uno ha? Beh, domanda non facile, nemmeno difficile, perché il valore della vita dovrebbe essere chiaro per tutte le persone.

[LA VITA è UNA, QUANDO LA PERDIAMO NESSUNO UOMO CI PUO RIDARLA – dunque nessuno ha il diritto di togliere la vita a nessuno e per altro ogni uomo ha il dovere di difenderla con ogni mezzo che dispone… e cosi via].

Essendo africano, avendo vissuto tanti eventi, avendo visto e lamentato per tanti fatti che questo mondo mi ha messo davanti – dico: che giorno dopo giorno i fatti mostrano che la gente da più importanza alla vita di chi ha soldi, o ha fama, o per altri fatti e motivi sembra più simili a me. Un disgraziato che muore sotto il ponte nessuno da importanza, o meglio facciamo finta di lamentare la perdita di questui ma in realtà, LA GENTE SE NE FREGA.

Senza la pretesa di dimostrare niente alcuni fatti di queste settimane mi hanno lasciato attonito, tonto, fuori testa, consapevole, arrabbiato, muito fodido, ma in parte con i piedi per terra.
Prima della morte del Papa in Angola mio paese una malattia ha cominciato a uccidere, si tratta del della Malattia da virus marburg – (uno sperimento per fuotere i poveri angolani che si trovano nella frontiera con il Congo), fino alla sera prima aveva ucciso 130 persone in poco più di tre settimane, ma nessuno diceva niente. I media non dicevano niente, soprattutto in Italia dove le notizie dell’estero che passano sono soltanto le più cattive, disgrazia totale. La notizia è uscita in alcuni media Italiani soltanto perché una (bravissima) volontaria italiana mori per la stessa malattia, che io lamento profondamente.

Nei giorni successivi la gente moriva, e nessuno diceva niente, e la legge dei media, quello che non passa nella tv non esiste. Una strage silenziosa che nella sera della morte del Papa 145 persone avevano perso la vita senza fare notizie – la mia conclusione: Le vite delle persone non sono uguali, alcune sono più importanti. Spero che qualcuno mi possa correggere con fatti. Non do colpa a nessuno, ma spero che la gente possa riflettere.

E su questa malattia del virus di Marburg scriverò un post sulle malattia create in laboratorio e sperimentate in Africa, dall’AIDS all’ebola, al virus di marburg così via. Malattia che prima dell’indipendenze 1960 non si avevamo mai fatto sentire, cosa da pazzi, continente cavia, …

Adesso vado letto
Rivoltato come me stesso
Arrabbiato per il silenzio del mondo
Confuso
Con la testa calda
Il cuore stretto
Le mani sudate…


Francis*PAC

Oggi tenterò nuovamente ricominciare

Oggi tenterò nuovamente ricominciare, partire da zero per prendere ritmo, cosa non facile. Sto parlando della cura del blog, questo mio, tuo e nostro spazio. Scrittura Nera, spazio nero, luogo di svago, spazio di commento, critica, condivisione, tutto quanto ti passa per la testa sulla scrittura nera può essere vero…Va beh, continuo poi…

giovedì, aprile 14, 2005


Eu sou...
Uma chuva de paixão.
Um temporal de amor.
Um trovão de ódio.
Uma enchente de carinhos.

Eu sou...
Um raio de ciúmes.
Um relâmpago de tristeza.
Uma garoa de felicidade.

Eu sou...
Um sol de alegria.
Um calor de harmonia.
Uma seca de indiferença.

Eu sou...
Uma tempestade de escuridão.
Um vento frio de esperança.
Uma ventania de raiva.

Eu sou...
Mil estrelas de esperança.
Sou a lua de lembranças.
Sou o entardecer de perdão.

Eu sou...
Flores da primavera.
Sou o sol do verão.
Sou o frio do inverno.
As folhas secas do outono.
Eu sou... Assim.
Mudo... Como as estações.



Dezembro de 1979


Francis*PAC

Senza parole... tanti effetti per un piccolo bambino...
Francis*PAC

Me piace dormire... in questi momenti tutto è più dolce....
Francis*PAC

Che bello!!!
Francis*PAC

Hunnn senza comentari
Francis*PAC

martedì, aprile 12, 2005

In cui dimora la pienezza

Belle preghiere che mi sono arrivate... non posso non ripassarli.


Gesù, Figlio di Dio,
in cui dimora la pienezza della divinità,
Tu chiami tutti i tuoi battezzati a "prendere il largo",
percorrendo la via della santità.
Suscita nel cuore dei giovani il desiderio
di essere nel mondo di oggi
testimoni della potenza del tuo amore.
Riempili con il tuo Spirito di fortezza e di prudenza
che li conduca nel profndo del mistero umano
perchè siano capaci di scoprire la piena verità
di sè e della loro vocazione.
Salvatore nostro,
mandato dal Padre per rivelarne l'amore misericordioso,
fà alla tua Chiesa il dono
di giovani pronti a prendere il largo,
per essere tra i fratelli manifestazione
della tua presenza che rinnova e salva.
Vergine Santa, Madre del Redentore,
guida sicura nel cammino verso Dio e il prossimo,
tu che hai conservato le sue parole nell'intimo del cuore,
sostieni con la tua materna intercessione
le famiglie e le comunità ecclesiali,
affinchè aiutino gli adolescenti e i giovani
a rispondere generosamente alla chiamata del Signore.
AMEN.
Giovanni Paolo

Nel dolce silenzio

Nel dolce silenzio del mondo,
tra la musica e le tracce del tempo
il tuo ricordo rimarrà sempre vivo e luminoso
nel nostro cammino
e nei nostri cuori,
dove gli uomini e i momenti più grandi
restano per tutta l'eternità.
Grazie Santo Padre !

Filippo Gigante

martedì, aprile 05, 2005

Che ne pensi?

[ - Nessuno parla per nessuno - ]

lunedì, aprile 04, 2005

Senza parole - RESTA L'AMORE

Senza parole









Addio Padre Giovanni
addio grande amico
addio grande compagno di viaggio
addio padre della chiesa.

Mi fa male
mi fa davvero male
pregavo per la sua salute
perchè riuscisse ad andare a Colonia
purtroppo non ce la fata.

Rimane l'amore
rimane l'affetto
rimane l'amore
rimane l'amore
rimane l'amore
rimane l'amore
rimane l'amore
rimane l'amore
rimane l'amore
rimane l'amore
rimane l'amore
rimane l'amore
rimane l'amore

Grande
sei e sarai sempre grande.
Adesso la su ci potrai
acompagnare meglio
ci potrai ascoltare meglio
e ci portrai aiutare
a scoprire ognuno il suo
buon cammino.

Addio Padre Giovanni
Addio Giovanni Paolo II

ti voglimo troppo bene.

Francis*PAC