«In data odierna le organizzazioni del Terzo Settore che gestiscono servizi per conto del Comune di Reggio Calabria hanno comunicato formalmente all’amministrazione comunale ed alle famiglie degli utenti che se non interverranno risposte concrete sul credito pregresso e sul futuro dei servizi, da giorno 28 marzo si sospenderanno a tempo indeterminato tutte le attività».
Questo l’incipit del comunicato con cui il portavoce del Coordinamento Provinciale del Terzo Settore Luciano Squillaci annuncia la sospensione dei servizi a tempo indeterminato per protestare contro la situazione in cui versa il non profit reggino, gravato da 7 milioni di crediti non onorati da parte della PA.
«Un fatto mai avvenuto prima, una decisione assunta con la morte nel cuore e già manifestata ai Commissari durante la manifestazione di martedì, e ribadita al termine di una drammatica riunione del Coordinamento del Terzo Settore che ha visto la partecipazione di numerosi rappresentanti delle famiglie, chiaramente molto preoccupati per il futuro dei propri congiunti».
In quella occasione i Commissari dissero alle organizzazioni del terzo settore ed alle famiglie che avrebbero fatto tutto il possibile per scongiurare la chiusura dei servizi.
«Sappiamo», continua il comunicato, «perché così ci hanno detto, che i Commissari stanno lavorando ad una possibile soluzione che ci comunicheranno martedì prossimo. Aspettiamo con speranza tale proposta, ma ribadiamo che le nostre richieste sono precise e non possono essere modificate, proprio perché rappresentano il minimo indispensabile per garantire la sopravvivenza di organizzazioni che hanno superato da tempo il limite massimo di sopportazione».
Due le richieste del Terzo Settore:
«Abbiamo letto che la Regione sta immaginando possibili strade per aiutare il Comune in questo momento particolarmente difficile. Ci auguriamo che lo sforzo congiunto porti ad una definizione positiva di questo momento terribile, ma le proposte e gli annunci si dovranno concretizzare in dati certi ed impegni precisi. Se così non sarà, la chiusura purtroppo sarà inevitabile».
«Sono in gioco i diritti dei cittadini più deboli e fragili», conclude la nota a firma del portavoce del Coordinamento, Luciano Squillaci, «minori, disabili, anziani, persone che dal 28 marzo si potrebbero trovare senza alcuna risposta a bisogni primari di assistenza.Non possiamo accettare che in questa città si abbassi ulteriormente il livello di risposta alle esigenze dei più deboli.Per tale motivo il Coordinamento, insieme ai familiari ed agli operatori dei servizi, insieme ai sindacati che stanno accompagnando dalla prima ora la nostra battaglia ed a quanti vorranno raccogliere il nostro grido di dolore, continuerà a combattere perché i diritti negati a questi ultimi, sono diritti negati a tutti noi».
Via|Vita.it