BOLOGNA, 19 NOV - Un seminario online che ha permesso a 140 imprese, di cui 52 dell'Emilia-Romagna, di guardare alle nuove opportunità economiche offerte da uno dei Paesi più in ascesa dell'Africa, l'Angola. E' 'webinar', previsto nell'ambito del progetto 'L'internazionalizzazione a portata di click', ideato dal ministero degli Esteri e dall'Unioncamere Emilia-Romagna, per favorire nuove opportunità di conoscenza dei mercati.
Le imprese si sono collegate via web con la capitale Luanda, e hanno dialogato a distanza con potenziali interlocutori, esponenti delle associazioni di categoria e di istituzioni, per scoprire come avvicinarsi nella maniera più efficace a quel mercato. L'Angola è stato infatti il Paese africano con la crescita più elevata, trainata principalmente dal commercio di diamanti e dall'estrazione petrolifera (copre il 95% dell'export e l'80% delle entrate statali), con una crescita del Pil nel 2012 dell'8,4% (15esimo Paese al mondo).
''L'Angola è il terzo partner commerciale dell'Italia nell'Africa sub-sahariana - ha detto Ugo Girardi, segretario generale di Unioncamere Emilia-Romagna - E' il Paese che sta registrando il più elevato livello di sviluppo nell'area e si sta ponendo l'obiettivo di diversificare le proprie attività produttive. E' proprio questo fattore a costituire un valido presupposto per il consolidamento della presenza italiana nel Paese''. (ANSA)
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mercoledì, novembre 20, 2013
NUOVI MERCATI | 140 imprese italiane scoprono via web l'Angola, Unioncamere Emilia-Romagna
sabato, marzo 19, 2011
Libia/Guerra: Mezzo flop al vertice di Parigi; l’Unione africana non si presenta, ma è GUERRA!
Hillary Clinton e Nikolas Sarkozy durante il vertice di Parigi | Photo: P. VERDY/AFP
“Quando chi sta in alto parla di pace la gente comune sa che ci sarà la guerra. Quando chi sta in alto maledice la guerra le cartoline precetto sono già compilate.” Così Bertolt Brecht parlando della guerra, il male assoluto che colpisce soprattutto i più deboli a vantaggio dei poteri forti.
L’intervento militare dell’Occidente in Libia è questione di ore, di minuti forse anche di secondi. Tutto è preparato e a considerare la velocità di ogni movimento, si può anche desumere che tutto era già preparato. Parigi ha voluto un vertice per sancire l’ora d’inizio dei bombardamenti, e con molte probabilità del dispiego di uomini in terre libiche, ma per il “piacere” di molti africani ed arabi – contrari ad un intervento del genere -, nessun paese africano si è presentato.
In politica internazionale non esistono coincidenze, per cui questa assenza può essere interpretata come un dissenso della comunità politica africana in relazione all’intervento militare in Libia. Questa assenza è un segnale forte, del quale si denota una certa paura circa la possibilità che la situazione possa sfuggire di mano per via dell’intervento diretto dell’Occidente in una questione che si può risolvere diplomaticamente. Il fallimento dell’intervento potrebbe portare la Libia a diventare una nuova Somalia, uno Stato non Stato in preda ai poteri tribali e le milizie islamiche.
Per giustificare l’assenza della delegazione africana al vertice di Parigi sulla Libia, gli organizzatori hanno riferito che l’Unione Africana si è riunita a Noukachott, capitale della Mauritania, per cercare una soluzione diplomatica. Infatti il presidente sudafricano è stato incaricato ieri insieme ai presidenti di Mauritania, Repubblica democratica del Congo, Mali e Uganda di creare una missione di mediazione dell'Unione Africana per far fronte alla crisi libica. In ogni modo, il Presidente dell’Unione Africana Jean Ping doveva essere presente al vertice, ma anche lui non si è presentato.
Mentre chiudo questo pezzo, aprendo dalle agenzie che gli attacchi alle forze di Gheddafi potrebbero cominciare appena finito il summit di Parigi. I primi a colpire potrebbero essere francesi, britannici e canadesi, seguiti da statunitensi e arabi, precisano. Come si evince da queste notizie, i paesi africani, nonostante condizionati dalle varie organizzazioni post-coloniali (i francofoni – sotto influenza di Parigi, gli anglofono, sotto l’influenza di Londra) non parteciperanno alle azioni militari contro la Libia.
Karl Kraus diceva che le guerre cominciano perché i diplomatici raccontano bugie ai giornalisti e poi credono a quello che leggono, e questa sembra essere la realtà di questa crisi.
Stiamo a vedere!
mercoledì, marzo 12, 2008
Musica angolana di grande particolarità.
Questo è il Kuduro, "sarebbe culo duro"! Qui in Italia non esiste e neppure la gente ha mai visto qualcosa del genere. E' un mix esplosivo.