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Un Natale per legge è un Natale triste. Il Congresso Usa ha approvato una risoluzione bipartisan contro chi lo vuole negare per non insultare le diverse comunità religiose. 372 deputati hanno detto sì, nove no per ribadire che anche «i non cristiani possono celebrare l'Avvento come un'occasione per mettersi al servizio degli altri». Il documento invita gli uffici pubblici e le scuole a festeggiare questo giorno, estendendo al «pregiudizio anticristiano» le condanne previste per altre forme di discriminazione. In Gran Bretagna, Le maggiori organizzazioni musulmane hanno applaudito all'iniziativa, ricordando che l'Avvento per l'Islam non ha nulla di oltraggioso. In Italia, invece, ci si è ingegnati a trovare sinonimi strampalati per dargli un nome differente: Festa della Pace, Festa della Luce, Solstizio d'Inverno. In alcune scuole sono stati vietati i presepi, in altri solo alcune statuine. L'obiettivo, non richiesto se non dai soliti fanatici integralisti è quello di non urtare la sensibilità dei tanti stranieri di fede diversa che vivono nel Belpaese. Come se negli Stati Uniti e nell'Isola Britannica ce ne fossero di meno. Forse non si può esportare la democrazia. Di certo non dobbiamo importare l'intolleranza. Le diverse culture dovrebbero incontrarsi, accettarsi, convivere. Non annullarsi. Il Natale è un simbolo dell'Occidente. Rinunciarvi significherebbe perdere le nostre radici. E allora, Umanità, celebra questo giorno per quello che è: una festa religiosa di molti, una festa della famiglia per tutti quelli che lo vogliono. Non fermarti ai confini della becera faziosità e dell'opportunismo politico di un ministro qualsiasi. Vai oltre. Fonte: ilreporter // di Andrea Lessona |
Francis*PAC
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