ITALIA IN ANGOLA. I vari giornali hanno titolato: “C'è sempre più Italia in Angola”. In effetti, colgono nel segno l’attualità delle relazioni tra i due paesi. Dati alla mano, crescono vistosamente i rapporti tra il belpaese e l’Angola - il mio -, soprattutto sul versante economico-commerciale. Lo conferma la Confindustria, le ambasciate dei due paesi, ed ovviamente il Ministero dell’Economia angolano.
A prova di questo, si è conclusa da poco la Fiera internazionale di Luanda (FILDA), a cui hanno partecipato per la prima volta, oltre una decina di aziende italiane. L'appuntamento commerciale va assumendo un’importanza sempre maggiore nel contesto africano e internazionale. Tanto che per la prima volta si sono superati i mille espositori. La presenza italiana è stata supportata dall'ambasciata italiana a Luanda.
NUOVE PROSPETTIVE. Il 29 ottobre del corrente anno, si terrà a Luanda, l'Angola international forum, la prima conferenza internazionale sullo stato e le prospettive dell'industria angolana. I temi principali saranno le prospettive e le opportunità di investimento e lo sviluppo delle infrastrutture nei settori: oil & gas; mining; energia, acqua e risanamento; agro-industria e industria della trasformazione; trasporti e logistica.
In questo contesto, l’Angola vuole attrarre aziende europee - italiane, spagnole e portoghesi in particolare - come ha spiegato il consigliere del ministro dell'Economia di Luanda, Licinio de Freitas Vaz Contreiras, il quale ha aggiunto che ci saranno benefici importanti e condizioni favorevoli per gli investitori. I settori chiave saranno l'agricoltura, l'agro industria, la produzione di materiali per la costruzione e i servizi di supporto a queste aree, ambiti nei quali l’Italia ha molto da vendere in questo momento di piccola ripresa.
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