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sabato, dicembre 18, 2004

www.angolaxiami.com

angolaxiami
la comunità già online!!!

http://www.angolaxiami.com

venerdì, dicembre 17, 2004


LA belleza vita:

mercoledì, dicembre 01, 2004

Bambini in guerra

Si dice con frase fatta: immagini che non avremmo mai voluto vedere. Oppure che
non vorremmo vedere più. Invece dobbiamo guardarle e riflettere. Foto di bambini in guerra, in zone di guerra. Bambini che subiscono la guerra, bambini che
combattono la guerra. Bambini in uniforme. Un’infanzia negata e violata,
un’infanzia che combatte e che cerca, in qualche modo, di riacquistare un poco
di ‘normalità’. Bambini che guardano curiosi, inquieti, terrorizzati, una realtà
inquietante, abitata da soldati in armi. Sullo sfondo carri armati pronti a
sparare.


'Gli occhi dell'innocenza' è il titolo di una mostra fotografica voluta dal Consiglio regionale della Toscana e allestita, fino all'8 dicembre, nelle sale di Palazzo Panciatichi, Via Cavour 2, Firenze.
75 scatti di fotografi inviati nelle zone di guerra che mostrano, in maniera agghiacciante e cruda, il rapporto tra guerra e bambini. La mostra è inserita nelle celebrazioni 2004 della Festa della Toscana, istituita per ricordare l'abolizione della pena di morte, da parte del Granduca Pietro Leopoldo, nel 1786.

Fonte: Qui

L'arte come allontanamento dalla conoscenza del vero

Quando mai?

Aiap



In stretta connessione con la tematica metafisica e dialettica va vista la problematica platonica dell'arte, giacché solo in tale connessione essa risulta pienamente intelligibile. Platone, infatti, nel determinare l'essenza, la funzione, il ruolo e il valore dell'arte si preoccupa solamente di questo: di stabilire cioè quale valore di verità essa abbia, ossia se essa avvicini al vero, se renda migliore l'uomo, se socialmente abbia valore educativo oppure no. E la sua risposta, come è noto, è del tutto negativa: l'arte non disvela ma vela il vero, non migliora l'uomo ma lo corrompe perché è menzognera, non educa ma diseduca. Vediamo di intendere un po' a fondo le ragioni di questa condanna, che è rimasta in tutti i dialoghi pressoché senza appello. Già nei primi scritti Platone assunse un atteggiamento negativo di fronte alla poesia, considerandola decisamente inferiore alla filosofia.


Il poeta non è mai tale per scienza, e per conoscenza, ma per irrazionale intuito. Il poeta, quando compone, è ispirato, è "fuori di sé", è "invasato", e quindi inconsapevole: non sa dar ragione di ciò che fa, né sa insegnare ad altri ciò che fa. Il poeta è poeta per fato divino.
Più precise e determinate sono le concezioni sull'arte che Platone esprime nel libro decimo della Repubblica. L'arte, in tutte le sue espressioni (cioè sia come poesia, sia come arte pittorica e plastica), è, dal punto di vista ontologico, una "mimesi", vale a dire una "imitazione" di cose e avvenimenti sensibili. Sia la poesia che l'arte figurativa descrivono uomini, cose, fatti e vicende di vario genere, cercando di "riprodurli" con parole, colori, rilievi plastici. Ora, noi sappiamo che le cose sensibili sono, dal punto di vista ontologico, non il vero essere, ma l'imitazione del vero essere: sono una "immagine" dell'eterno "paradigma" dell'Idea, e perciò distano dal vero nella misura in cui la copia dista dall'originale. Ebbene, se l'arte, a sua volta, è "imitazione" delle cose sensibili, allora ne consegue che essa viene ad essere una "imitazione" di una "imitazione", una "copia" che riproduce una "copia", e quindi viene ad essere lontana dal vero ancor più di quanto lo siano le cose sensibili: essa rimane "tre gradi lontana dalla verità".
Dunque l'arte figurativa imita la mera parvenza e così i poeti parlano senza
sapere e senza conoscere ciò di cui parlano, e il loro parlare è, dal punto di
vista del vero, un gioco, uno scherzo. Per conseguenza, Platone è convinto che
l'arte si rivolga non alla parte migliore, ma alla parte peggiore della nostra
anima.

Su questa concezione si è molto scritto e detto e qualcuno ha creduto, urtato dalla sua crudezza, di doverla temperare e ridimensionare, invocando il fatto che Platone apprezza invece in grado sommo la bellezza e l'Idea di Bello, e richiamando quei passi del Convito e del Fedro, che sono veri inni alla bellezza. In verità questo associare il problema dell'arte al problema della bellezza è storicamente poco corretto, almeno nel contesto platonico. Infatti, il nostro filosofo collega la bellezza non tanto all'arte quanto all'eros e all'erotica, che, come vedremo, hanno altro senso e altra funzione. Perciò è perfettamente inutile tentare, avvalendosi delle acquisizioni della moderna estetica, di trovar ciò che in Platone non c'è. La verità è che, per Platone, l'arte non ha una sfera e un valore propriamente autonomi: essa vale solamente se e nella misura in cui possa o sappia mettersi al servizio del vero. Ed è inutile, anche, invocare il fatto che Platone, il quale deprezza così l'arte, è tuttavia sommo artista: infatti, se è vero che Platone brudò i suoi primi tentativi poetici, questo riconferma la fedeltà dell'uomo alla sua dottrina: li bruciò per essere filosofo, ed esplicò la sua arte solo al servizio della filosofia e della verità. Platone non negò l'esistenza dell'arte, ma negò che l'arte potesse valere solo per se stessa: l'arte o serve il vero o serve il falso e tertium non datur. E noi moderni, che tanto proclamiamo l'assoluta libertà dell'arte e riteniamo dogma ass olutamente intangibile l'arte per l'arte, p potremmo addurre contro Platone numerose delle acquisizioni dell'estetica e potremmo dimostrare il positivo che è proprio dell'arte come arte, sotto vari aspetti. Tuttavia, malgrado questo, possiamo davvero dire che nella istanza platonica non ci sia nulla di vero? Possiamo davvero dire che, affrancatasi dal vero metafisico e logico, l'arte non si sia spesso ridotta a gioco? Possiamo davvero dire che l'arte non abbia finito talora per rivolgersi alla sollecitazione della parte peggiore di noi? Possiamo davvero dire che l'arte non abbia troppo spesso contribuito a disperderci nelle vane parvenze?


fonte: Qui

lunedì, novembre 29, 2004

The King's Son And The Painted Lion

A KING, whose only son was fond of martial exercises, had a dream in which he was warned that his son would be killed by a lion. Afraid the dream should prove true, he built for his son a pleasant palace and adorned its walls for his amusement with all kinds of life-sized animals, among which was the picture of a lion. When the young Prince saw this, his grief at being thus confined burst out afresh, and, standing near the lion, he said: "O you most detestable of animals! through a lying dream of my father's, which he saw in his sleep, I am shut up on your account in this palace as if I had been a girl: what shall I now do to you?' With these words he stretched out his hands toward a thorn-tree, meaning to cut a stick from its branches so that he might beat the lion. But one of the tree's prickles pierced his finger and caused great pain and inflammation, so that the young Prince fell down in a fainting fit. A violent fever suddenly set in, from which he died not many days later.

We had better bear our troubles bravely than try to escape them.

Click qui e va a vedere tante altre favole.

venerdì, novembre 26, 2004

WAR, PEACE AND DIAMONDS IN ANGOLA

War, Peace and Diamonds in Angola
This paper examines to what extent the modalities of diamond production established in a time of war continue to influence the conduct of the industry today.The lesson from Angola today is that a notional peace is no guarantee that the exploitation of diamond resources will be done in a way that respects basic human rights. The author suggests that perhaps it is time to re-think the idea of what constitutes a 'blood diamond'.

J. Pearce.( review by Eldis Reporter)
Source: Institute for Security Studies (ISS), South Africa 2004

War, Peace and Diamonds in Angola

The insurrections of the Uniao para a Independencia Total de Angola (UNITA), and the Revolutionary United Front (RUF) of Sierra Leone forced the international community to address the problem of the sale of diamonds to fund the purchase of arms. Through the Kimberly process, the United Nations and other sections of the international community developed mechanisms to exclude from international commerce any diamonds whose sale might be traced back to armed rebel
movements.


This paper examines to what extent the modalities of diamond production established in a time of war continue to influence the conduct of the industry today.


The author conducts a brief historical overview of the evolution of the diamond industry in Angola, focusing on the way in which the Companhia de Diamantes de Angola (Diamang) has exploited labour and resources since 1919.


The paper finds that many conditions which prevent the creation of a stable and regulated environment continue to exist in Angola today. In particular, these conditions include:
* the control of the diamond fields and their populations by force of arms
* the absence of any kind of functioning legal framework to protect the rights of diamond workers and the population at large
* the lack of any functioning civil administration (beyond the level of mere bureaucracy) in most parts of the Lunda provinces
* the domination of the Angolan diamond trade by secretive networks operating on the margins of the law, but ultimately to the benefit of the members of political elites.


The paper concludes that the concept of 'blood diamonds' is one which has hitherto been associated with armed conflict. The lesson from Angola today is that a notional peace is no guarantee that the exploitation of diamond resources will
be done in a way that respects basic human rights, and which contributes to the development and well-being of the diamond-producing region, and the country as a whole. The author suggests that perhaps it is time to re-think the idea of what constitutes a 'blood diamond'.




Notes:

This articel was distributed by AFRICAFILES www.africafiles.org
a network of volunteers relaying African perspectives and alternative analyses for viable human development in the interest of justice and human rights.

martedì, novembre 16, 2004


Quello che non posso dire... lo dico - adesso ho poco tempo per dedicare al mio amico - qsto bellissimo blog.

domenica, novembre 14, 2004

Il segreto della creatività

«Il segreto della creatività è sapere come nascondere le proprie fonti»
Albert Einstein

venerdì, novembre 12, 2004

E la tua mente?

"La mente del principiante è aperta
a molte possibilità.
Quella dell'esperto a poche"
Shunryu Suzuzi

venerdì, novembre 05, 2004

Tenete la mente aperta

"Tenete la mente aperta, ma non così tanto da lasciare che il cervello
caschi per terra..."
Asimov

venerdì, ottobre 29, 2004


A vida em um instante...

Senza parole!!!

La vita... che cosa è la vita?

ecco la vita...

martedì, ottobre 19, 2004


A luz que nao apaga... a amizade que nao morre, o amor que sempre desejamos que nos ilumina a estrada.

sabato, ottobre 16, 2004

Um fotografia interessante.


Estive navegando e nao pude nao pegar essa foto...
O que pensas da prospectiva?

venerdì, ottobre 15, 2004

Kill Bill "



Un film da non perdere. è uscito da molto ma soltanto adesso l'ho visto. Mi è piaciuto. Hey raga, andate a vederlo. Un bacino alle ragazze e un abbraccio ai ragazzi.

Hum... questa cosa sta pensando?

Di tutti i tempi

martedì, ottobre 12, 2004

The terminal!!!


Un film da VEDERE ASSOLUTAMENTE.
Sapete...
Niente...
Andate a vederlo!!!!

Il Risveglio dell'Inconscio


Oil on canvas, 1987

lunedì, ottobre 11, 2004

Amicizia e fratellanza: ESISTE?


Ancora l'amicizia

L'amicizia che cambia la vita

Beh, oggi ho fatto un invito a delle xsone che probabilmente leggerano qsto post. Spero che qualcosa valga la pena. Così potremmo cominciare a rifletere su delle cose buone e giuste.
Allora amici e amiche... che ne dite. Penso che è ank il momento di cominciare a pensare nella possibilità di aprire il tuo blog... hehehe
Va bene. PER TUTTI:

L'AMICIZIA




L'amicizia è una virtù o s'accompagna alla virtù; inoltre essa è cosa necessarissima per la vita. Infatti nessuno sceglierebbe di vivere senza amici, anche se avesse tutti gli altri beni (e infatti sembra che proprio i ricchi e coloro che posseggono cariche e poteri abbiano soprattutto bisogno di amici; infatti quale utilità vi è in questa prosperità, se è tolta la possibilità di beneficare, la quale sorge ed è lodata soprattutto verso gli amici? O come essa potrebbe esser salvaguardata e conservata senza amici? Infatti quanto più essa è grande, tanto più è malsicura). E si ritiene che gli amici siano il solo rifugio nella povertà e nelle altre disgrazie; e ai giovani l'amicizia è d'aiuto per non errare, ai vecchi per assistenza e per la loro insufficienza ad agire a causa della loro debolezza, a quelli che sono nel pieno delle forze per le belle azioni. [...]

(Aristotele, Etica Nicomachea, trad. it. in Opere, vol. VII, Bari, Laterza, 1983, libro VIII, cap. 1, pp. 193-194)

mercoledì, ottobre 06, 2004

CHI E' DIO?

Parlando di Dio.



Oggi parlando con un'amico... ci è rimasta l'idea che bisogna riscoprire la nostra fede. Io sn angolano, lui è italiano, e la domanda era comunque una che da molto ognuno si fa. CHI è DIO? Beh... abbiamo parlato di tutto. Il bello era che nessuno aveva la pretesa di avere la ragione delle ragione. Un fatto che bisogna rifletere è: QUAL è L'ATTUALE STATO DELLA FEDE IN ITALIA? La gente crede ancora? o la religione è diventata qualcosa di non essenziale e dunque per occupare il tempo libero?... per alcuni - oggi la religione in europa sembra nei tornare ai primordi - occupa una funzione di celebrazione dei riti di passagi: QUANDO SI NASCE, LA PRIMA COMUNIONE, IL CRI... IL MATRIMONIO prima della morte. Purtroppo. Va beh, sono delle cose da riflettere.
Ok, vi ripasso un pezzo che Pietro qsto amico amico mio, mi ha spedito proprio adesso. Un forte abbraccio a tutti e vi auguro tuttto di buono...

DIO




Dio è la goccia di rugiada, Dio siamo tu ed io,
Dio è amore e sofferenza, Dio è infinitesimale ed infinito,
Dio è coscienza, Dio è il tutto ed il nulla, Dio è credo e dubbio,
Dio è religione ed empietà, Dio è sapienza ed insensatezza,
Dio è fuoco e ghiaccio, Dio è intelletto e cuore,
Dio è Verità e menzogna, Dio è passato presente e futuro,
Dio è eterno ed effimero, Dio è il conosciuto e l'inconoscibile....
Dio è armonia, Dio è continua crescita, Dio è Consapevolezza,
Dio è insegnamento, Dio è aprire gli occhi,
Dio è, e basta!




hehe - altri pezzi dell'e-mail.

Tutti parlano di Dio... ma...

Ma cos'è 'Dio'? Chi è 'Dio'? Cos'è e chi è, per te, 'Dio'? Perché ci sforziamo di penetrare l'impenetrabile?
Vogliamo davvero procedere in direzione del Vero o semplicemente rafforzare il nostro personale credo?
Perché ci sforziamo di andare oltre le possibilità di comprensione? Perché cerchiamo di guardare al di là di ciò che È, inventando significati?


Qualcuno parlava di "Dio".
Quasi tutti i tentativi di definire l'indefinibile (in questo caso "Dio") ed il successivo arrogarsi "diritti di definizione ufficiale" si sono tradotti in violenze, persecuzioni, sopraffazioni, processi inquisitori, limitazioni di libertà, creazioni di falsi miti e false convinzioni. Come lo qualifichi, tu, questo processo, questa "corrente di pensiero"?
Positivo? Negativo? Necessario? Essenziale? Umano? Demenziale? Conflittuale? Avveduto? Tollerabile? o cosa?

Cosa ne pensi?

Contro il razzismo!!!!








Qui giù riporto un'altro piccolo articoleto che leggendo mi ha fatto riflettere... Da molto che scrivo a tutte le persone che uttilizzano queste espressioni e che alla fine ci capiamo. Comunque... leggete, rifletete... e...

Luca Negri


Ciao a tutti dedico questo mio editoriale alla discriminazioni (il mondo purtroppo ne è pieno ), al razzismo (che non è la mania di costruire razzi , ) .
L'idea di fare questo articolo mi è venuta vedendo una trasmissione rai (uno mattina ) dove parlava un prete di colore e dei suoi parrocchiani di mezza età, che si dicevano entusiasti di questo prete NERO.
Ma vi rendete conto di come siamo messi in Italia , MEDIOEVOOOOO.
Il primo pensiero che ho fatto è stato: "Ma cazzo c'è ancora bisogno di fare delle trasmissioni di questo tipo??? Cosa c'è di speciale in un prete nero? Sarà uguale ad un prete bianco, magari sarà anche + umano.
Forse sono io strano che sono sempre stato convinto che gli uomini sono tutti uguali ".

Lasciamo perdere, comunque questo prete è simpaticissimo e non risparmia sgridate e battute anche un po sarcastiche ai suoi parrocchiani BIANCHI.
Dunque ha scritto una poesia e l'ha recitata in diretta ed io dopo averla memorizzata al volo l'ho scritta su un pezzo di carta e mi sono detto :" Questa la voglio fare leggere ai Polini "(ndr. ragazzi del Polo Informativo ). ECCOVELA:
Amico bianco

Io, amico bianco,quando sono nato, ero nero
quando adulto, nero
quando arrabbiato, nero
quando paura, ancora nero
e quando malato, sempre nero.


Ma dimmi, amico bianco.
tu quando sei nato eri rosa
da adulto sei bianco
da arrabbiato diventi rosso
quando hai paura verde
quando sei malato viola.
E allora...
perchè continui a chiamare me
UOMO DI COLORE??????

Inghiottite a Baghdad

Quello che già sapevate. Riporto giù un piccolo articolo che mi hanno spedito. La fonte originale è Indymedia.



La capitale irakena è terreno in cui si giocano molti conflitti: tra stati, tra servizi di intelligence, tra partiti e gruppi politici irakeni, tra capitani di ventura e multinazionali. Ed e' questa Bagdad che ha inghiottito Simona Pari, Simona Torretta, Ra'ad Ali' Abdul-Aziz e Mahnaz Bassam.
Le due cooperanti italiane lavorano nella ONG "Un ponte per..." e fanno parte di quel gruppo di Ong che, come Intersos in cui lavora uno degli operatori locali sequestrati, portano avanti progetti di monitoraggio e promozione dei diritti della popolazione irachena nonche' di ricostruzione, anche in tempo di guerra, molto spesso finanziati dalle istituzioni pubbliche e privati. La loro organizzazione era stata a suo tempo tra le firmatarie dell'appello contro ogni compromissione tra ONG e governi di guerra. Oltre a fare cooperazione, le operatrici hanno poi trovato il tempo di fare informazione indipendente, raccontando cio' che i giornalisti non sanno o non vogliono raccontare (e qualcuno adesso lo ammette).
Dalla notizia del rapimento appelli, iniziative e commenti vengono diffusi e organizzati dal mondo dell'associazionismo, del pacifismo, dalle comunita' islamiche e dalle donne musulmane. Media e politici istituzionali, invece, approfittano del sequestro per continuare a giustificare l'intervento militare in Iraq: a sentire loro, chi oggi critica la guerra si schiera automaticamente con i sequestratori, anche tra coloro che fino a ieri sostenevano la priorita' del ritiro delle truppe.
Paradossalmente, oggi l'operato dei pacifisti in Iraq viene esaltato senza vergogna anche da chi, come il governo italiano, alle stesse ONG vuole tagliare i fondi.

La serenità & LA MIA GIORNATA!



"God grant me the serenity to accept things I cannot change, courage to change the things I can, and wisdom to know the difference."

Va bene. per oggi basta. Penso che sia il suficente per dirvi che vi voglio bene. Oggi ho avuto una brutta giornata. Comunque le cose belle passarono per le prime lezione di giornalismo e Filosofia Morale... ecco vuol dire che a partire di oggi, ogni tanto, faremo delle riflessioni filosofiche... Si si, la filosofia morale come vonte di partenza per una vita vissuta in virtù, in verità. Virtù che garantisce una vivenza felice.

Oki, amici... vi auguro tutto di buono.

Il de sempre per sempre...

Francis*PAC

"When life presents a challenge...take your shot."

Un bel bacio che nessuno ... hum

lunedì, ottobre 04, 2004

Cosa vuol dire analizzare un FILM?

Un film di tutti i tempi

Oggi leggendo um libro sulla storia del cinema, mi sono venute delle idee che ho poi confrontato con delle riflessione che Orlando Vito, amico di lunga data mi aveva spedito.
Allora, sapete cosa vuol dire… ANALIZZARE UN FILM?

Allora, analizzare un film significa scomporlo nei suoi elementi costitutivi.
Significa fare a pezzi, scucire, smontare, prelevare, separare, staccare e nominare materiali che non si percepiscono isolatamente a "occhio nudo" perché si è preda della totalità.
Successivamente si stabiliscono i legami tra questi elementi isolati per comprendere come essi si associno e diventino complici.

Cosa vuol dire analizzare un FILM?

Un film di tutti i tempi

Oggi leggendo um libro sulla storia del cinema, mi sono venute delle idee che ho poi confrontato con delle riflessione che Orlando Vito, amico di lunga data mi aveva spedito.
Allora, sapete cosa vuol dire… ANALIZZARE UN FILM?

Allora, analizzare un film significa scomporlo nei suoi elementi costitutivi.
Significa fare a pezzi, scucire, smontare, prelevare, separare, staccare e nominare materiali che non si percepiscono isolatamente a "occhio nudo" perché si è preda della totalità.
Successivamente si stabiliscono i legami tra questi elementi isolati per comprendere come essi si associno e diventino complici.

Cosa vuol dire analizzare un FILM?

Un film di tutti i tempi

Oggi leggendo um libro sulla storia del cinema, mi sono venute delle idee che ho poi confrontato con delle riflessione che Orlando Vito, amico di lunga data mi aveva spedito.
Allora, sapete cosa vuol dire… ANALIZZARE UN FILM?

Allora, analizzare un film significa scomporlo nei suoi elementi costitutivi.
Significa fare a pezzi, scucire, smontare, prelevare, separare, staccare e nominare materiali che non si percepiscono isolatamente a "occhio nudo" perché si è preda della totalità.
Successivamente si stabiliscono i legami tra questi elementi isolati per comprendere come essi si associno e diventino complici.

Una frase un pensiero di vita!!!

“Non è il tempo a mancarci. Siamo noi che manchiamo al tempo”.. Chica Profumo

Compagni dell'Università

Hehehe, la vissuta...

La bellezza di Venus. Guarda che spettacolo. Hum... pensare che un giorno potrò mettere i miei piedi su quelle terre... Va beh.

Alguns companhos da Faculdades. Temos ali uma verdadeira multicultura. Por dizer, nesta foto, temos gentes de varios paieses. De Cabo-Verde a Colombia.

sabato, ottobre 02, 2004

Ascolta, la Terra ci parla


Che il pianeta emetta suoni è sicuro. Lo hanno provato due geofisici dell'Università di Berkeley. Ma da dove viene quel suono di sottofondo, impercettibile all'orecchio umano? È causato da tanti piccoli terremoti in punti diversi del globo? È forse l'effetto della pressione atmosferica? La spiegazione è un'altra.

Cosa dice non si è ancora riusciti a scoprirlo, ma che la Terra parli adesso è sicuro. Lo hanno provato due geofisici dell'Università californiana di Berkeley, Junkee Rhie e Barbara Romanowicz, risolvendo un mistero che da anni incuriosiva gli scienziati: da dove viene quel suono di sottofondo emanato dal pianeta (non quelli di superficie), seppure impercettibile all'orecchio umano? È causato da tanti piccoli terremoti in punti diversi del globo? O è forse l'effetto della pressione atmosferica?

RISPOSTA NELL'ACQUA
Nulla di tutto ciò. La risposta è nell'acqua. Il recente studio, pubblicato sulla stimata rivista americana Nature, sostiene che il rumore della Terra ha origine nel profondo degli oceani: in estate nel Pacifico settentrionale e in inverno nell'Atlantico meridionale.
La vibrazione emessa è compresa tra i 2 e i 7 millihertz e secondo i due ricercatori americani è prodotta dall'interazione tra l'atmosfera, l'oceano e i fondali del mare: l'energia delle grandi tempeste si trasformerebbe in vibrazioni sonore prodotte dalle onde sul fondo marino.

ENORMI QUANTITÀ DI ENERGIA
La nuova scoperta sembra essere la spiegazione più plausibile al misterioso "soffio del pianeta" che tanti studiosi hanno cercato di indagare. Non è solo una curiosità scientifica, visto che si può ipotizzare l'impiego di enormi quantitativi di energia sprigionata dal pianeta.
Prima di Rhie e Romanowicz, la teoria più accreditata, ma mai provata, era quella che si basava sul susseguirsi di terremoti capaci di generare la vibrazione. Non solo, però, si è poi scoperto che il suono era presente anche durante i periodi dell'anno in cui i movimenti tellurici cessano, ma, sommando tutti i terremoti quotidiani del mondo, si è capito pure che non si sarebbe comunque raggiunta la magnitudo del "rumore della terra".

SINFONIA
Per l'altra teoria, quella della pressione, il misterioso suono sarebbe invece prodotto da una serie di onde che dalla bassa atmosfera premono sulla Terra creando onde simili a quelle sismiche. Secondo questa ipotesi, proposta per la prima volta nel 1997 da Naoki Kobayashi dell'Istituto della tecnologia di Tokyo, sarebbe immaginabile una sinfonia nell'universo: anche gli altri pianeti sono soggetti a pressione, quindi alla produzione di suoni, ma poiché la densità dell'atmosfera, ove presente, è diversa da pianeta in pianeta, anche i suoni sarebbero differenziati. Ecco quindi la sinfonia.

ORCHESTRA DELLO SPAZIO
L'orchestra dello spazio, così come il suono della Terra, non è percepibile dall'orecchio umano e a sentire gli scienziati forse è meglio così: le note sarebbero così dissonanti da risultare quasi insopportabili. Insomma, la Terra emette un suono, si può anche immaginare che canti, ma di certo è assai stonata.

by: Isabella Colombo - panorama

venerdì, ottobre 01, 2004


L’occhio della verità.
Tante volte pensiamo che soltanto noi sappiamo cosa la cosa giusta. Non ascoltiamo cosa hanno gli altri per dirci, non diamo la minima importanza alle parole degli altri, perché siamo sicuri che quello che sappiamo è la verità assoluta.
È uno dei grandi sbagli della vita…

Secondo il mio bro Semione un tizio camerunese, la verità non si defini in due parole,… “è come la luce che ciascuno ha bisogno per realizzarsi”…
Va bene… per oggi rimaniamo qui.

giovedì, settembre 30, 2004


Eccomi!!!

Hehehe, quando la vita diventa un coppy ed incolla.. hehe

Beh... queste cose ne sempre vanno bene.

Oki, per oggi mi basta cosi. Ho cominciato ad uttilizzare un programita che mi aiuta ad inserir le foto.

La bellezza naturale ai tuoi occhi!!!
Francis*the*BEST

Ecco, adesso tutto comincia a cambiare.
Francis*the*BEST

mercoledì, settembre 29, 2004

La frase del giorno!!

In un'epoca di pazzia, credersi immuni dalla pazzia è una forma di pazzia

Saul Ellow

mercoledì, settembre 22, 2004

Le ceneri di Gramsci

"Lo scandalo del contraddirmi, dell'essere
con te e contro di te; con te nel cuore,
in luce, contro te nelle buie viscere;
del mio paterno stato traditore
- nel pensiero, in un'ombra di azione -
mi so ad esso attaccato nel calore

degli istinti, dell'estetica passione;
attratto da una vita proletaria
a te anteriore, è per me religione

la sua allegria, non la millenaria
sua lotta: la sua natura, non la sua
coscienza; è la forza originaria

dell'uomo, che nell'atto s'è perduta,
a darle l'ebbrezza della nostalgia,
una luce poetica: ed altro più

io non so dirne, che non sia
giusto ma non sincero, astratto
amore, non accorante simpatia.." (2)

Battuta a 105mila dollari la maglia (a sinistra) con cui Pele' vinse i Mondiali del '58, accanto la maglia di Paul Gascoigne

Ormai i soldi...
Veramente...

lunedì, settembre 20, 2004

L'ISTINTO SESSUALE


Il desiderio è un impulso potente, ancor più della fame, della sete o del sonno; è una tensione spasmodica che vuol scaricarsi, ed una volta scaricata sparisce. Non a caso Freud lo ha posto alla base di tutte le attività umane.

Da che cosa esso dipenda è ancora ignoto da un punto di vista scientifico, essendo certamente associato a processi neuropsicologici, sostenuti ed alimentati da componenti affettive, sensoriali ed ormonali.

Nei riguardi del sesso esiste una tendenza esplorativa, iscritta nel nostro patrimonio biologico, che è differente tra il maschio e la femmina: il primo, infatti, come si verifica in tutto il mondo animale, produce e diffonde miliardi di spermatozoi, per cui alla base del suo comportamento c'è il principio di inseminare quante più femmine è possibile. La femmina, invece, è alla ricerca di un maschio, uno solo, dotato del miglior patrimonio genetico, per assicurarsi una prole forte e vincente. Questo "inprinting", anche quando la possibilità riproduttiva è perduta, continua a condizionare fortemente i comportamenti nei due sessi.

Nel soggetto normale il desiderio sessuale non declina con l'avanzare dell'età, sempre che il cuore sia caldo, la mente vivace ed il corpo sano ed efficiente. Se le circostanze sono favorevoli, anche la potenza sessuale non declina. In tutte le età, il sesso è gioia, è libertà, rinforza l'immagine positiva della persona umana e le conferisce vitalità e slanci.

Capolavori dell'arte erotica sono stati concepiti da molti artisti durante la vecchiaia, come il famoso Bagno Turco di Ingres, dipinto tra i 73 e gli 83 anni, opera di straordinaria audacia compositiva, in cui "il ritmo raffaellesco delle linee si lega ad una sensualità tizianesca dei colori" (Mongan). Acquistata da Napoleone III, fu restituita al pittore per le proteste della moglie, scandalizzata dalla sensualità dei nudi femminili.

Un erotismo gioioso, dolce e prorompente, emana dalle floride adolescenti dipinte dal vecchio Renoir, immobilizzato dall'artrite su una sedia a rotelle.

Pablo Picasso, a 72 anni, abbandonato da Francoise Gilot, produce una serie monotematica di 124 disegni sul tema del pittore e la modella, raffigurandosi come un vecchio e laido voyeur, che ritrae fanciulle adolescenti in pose audaci e conturbanti. Ancor più tardi, a 85 anni, raggiungerà il culmine in una serie di acqueforti, in cui nulla degli atti sessuali più audaci è lasciato all'immaginazione dello spettatore. Rafael Alberti, in una poesia dedicata al vecchio pittore, così comincia:

Per te ogni giorno inizia
Simile ad una possente erezione,
un'ardente lancia puntata contro il sole che sorge.
E' Priapo che inturgidisce ancora
L'invenzione della tua grazia e dei tuoi mostri.