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lunedì, gennaio 24, 2005

Berlino: Africa, Palestina e l'altra America in 26 film

BERLINO - L'Africa, i kamikaze palestinesi, la psicopatologia del potere, l'altra America e l'Italia di provincia: il festival del cinema di Berlino riconferma la sua vocazione di frontiera tra le grandi kermesse internazionali e propone, per l'edizione numero 55 (10-20 febbraio), una selezione ufficiale di 26 film (di cui 21 in concorso) in cui non è sempre facile rintracciare la logica delle scelte.

L'Italia gareggia con un esordiente, Stefano Mordini, che firma "Provincia meccanica", e porta fuori concorso un maestro come Ermanno Olmi, autore, con Ken Loach e Abbas Kiarostami, di uno dei tre episodi di "Tickets", con Valeria Bruni Tedeschi, in prima internazionale.

Quello di Mordini è uno dei cinque esordi previsti in cartellone. Interpretato da Stefano Accorsi e Valentina Cervi, 'Provincia meccanica' è una storia dura, che non fa sconti allo spettatore, sul prezzo che una giovane coppia paga per il proprio anticonformismo. Sedici sono invece le prime mondiali che proporrà Berlino 2005. Undici film erano già stati annunciati. Oggi è stata la volta di altri quindici.

Ad aprire la 55esima edizione, la cui giuria è presieduta da Roland Emmerich ("Independence Day", "L'alba del giorno dopo"), sarà "Man to man" del francese Regis Wargnier con Joseph Fiennes e Kristin Scott Thomas. Tratto dall'omonimo romanzo di William Boyd, nato in Ghana (tra i suoi libri "A good man in Africa"), il film è una coproduzione franco-britannica che racconta la storia di alcuni antropologi britannici che, giunti in Sudafrica nel 1870 con l'obiettivo di fare chiarezza sul legame che unisce l'uomo alla scimmia, catturano alcuni pigmei per mandarli in Scozia a scopo di studio.

E a proposito di Africa, "Sometimes in April" (Usa), con Debra Winger, mette gli spettatori davanti alla tragica guerra civile del Rwanda. Il film di Raoul Peck inizia la sua indagine negli stessi luoghi del diverso "Hotel Rwanda", coproduzione inglese, sudafricana e italiana, di Terry George. Anche "Carmen in Khayelitsha" di Mark Dornford-May tocca l'Africa con una curioso adattamento in chiave sudafricana della Carmen di Bizet.

"Heights" (Usa-Gran Bretagna) è l'esordio di Chris Terrio, e intreccia le storie di cinque persone in un'estate a New York. Glenn Close, Isabella Rossellini and Elizabeth Banks sono le interpreti. Americani sono anche "The Life Aquatic" di Wes Anderson ("I Tenenbaum") con Bill Murray, Willem Dafoe, Anjelica Huston e Owen Wilson; e "Asylum" (Usa e Irlanda), con Natasha Richardson moglie di uno psichiatra.

Ancora America con Mike Mills, regista celebrato di videoclip all'esordio con "Thumbsucker", storia della dipendenza dalla droga di un teenager, con Lou Taylor-Pucci, Vincent D'Onofrio, Keanu Reeves e Tilda Swinton; poi con "In Good Company" di Paul Weitz con Dennis Quaid, Topher Grace e la neostar Scarlett Johansson. Andy Tennant, infine, porta "Hitch", commedia romantica fuori concorso con Will Smith.

Notevole anche la presenza della Francia: Catherine Deneuve e Gérard Depardieu sono i protagonisti di "Les temps qui changent" di André Techiné mentre Robert Guediguian porta "Le promeneur du Champ de Mars". In "Les Mots Bleus" di Alain Corneau un insegnante è alle prese con un'alunna difficile (Sylvie Testud, Sergi Lopez e Camille Gauthier gli interpreti). Infine una vita ai confini della legalità è quella descritta da "De battre mon coeur s'est arrété" di Jacques Audiard.

La Francia entra anche in coproduzione con Germania e Danimarca in "Paradise Now" di Hany Abu-Assad che racconta le ultime 28 ore nella vita di due kamikaze palestinesi. Danese è anche "Anklaget" di Jacob Thuesen, all'esordio con un dramma familiare.

Il russo Aleksandr Sokurov presenta l'ultima prova di una trilogia dedicata al potere: "Solnze" (The Sun, coprodotto da Russia, Italia, Francia) sull'imperatore giapponese Hirohito. "Gespenster" è una coproduzione franco-tedesca diretta da Christian Petzold mentre "Sophie Scholl - Hope and Resistence", di Marc Rothemund, racconta gli ultimi sei giorni di vita di una partigiana anti-nazi della Rosa bianca; tedesco è anche "The edukators" di Julia Jentsch e la Germania è in coproduzione con la Spagna nella commedia "One day in Europe" di Hannes Stöhr.

L'Oriente è rappresentato da Tsai Ming-liang, con "Tian bian yi duo yun" (The Wayward Cloud), ancora un storia di alienazione che farà scandalo per le scene di sesso esplicito. "Kakushi Ken-Oni no Tsume" (The Hidden Blade) è firmato dal giapponese Yoji Yamada ed è la storia di un samurai. "Peacock" è invece una prima mondiale di Gu Chang sulla vita di una famiglia in Cina dalla Rivoluzione culturale al 1984.

Il Festival si chiuderà con l'atteso "Kinsey", il film di Bill Condon dedicato al sessuologo americano interpretato da Liam Neeson.



ATS

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