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mercoledì, gennaio 26, 2005


LE NUOVE FRONTIERE DELLA ROBOTICA


Le macchine un giorno sostituiranno l’uomo in ogni attività. Questo lo scenario immaginato in numerosi film. Da Der golem di Paul Wegener, addirittura risalente al 1914, al cult movie Blade Runner di Ridley Scott (1982), al recentissimo Io, Robot (2004, di Alex Proyas). Ma ci sono molti preconcetti sulla robotica. E i recenti sviluppi in questo campo hanno sfatato molte errate convinzioni sui limiti dei robot, che oggi producono opere d’arte e provano sentimenti. Ma state tranquilli, ancora non si è neppure vicini alla rivoluzione delle macchine temuta da molti. Infatti, come assicura Isaac Asimov nel suo libro I, Robot (a cui si è ispirato l’omonimo film): “Un robot non può far male a un essere umano, né permettere che, per un suo mancato intervento, un essere umano patisca danno”. La storia per ora ha dato ragione al celebre scrittore e le macchine sono ancora perfettamente asservite al nostro volere. Anzi, si rivelano formidabili aiutanti in molti campi. Altro che giocattoli! Veri artisti Molti erano concordi che l’arte sarebbe stato un campo in cui era imprescindibile il tocco dell’uomo. Ora la robotica è arrivata a sfatare anche questo falso mito. La primavera scorsa i ricercatori giapponesi della Sony (gli stessi che hanno realizzato il celebre cane Aibo), hanno stupito il mondo con la notizia che un robot ha diretto la filarmonica di Tokyo ne la Quinta Sinfonia di Beethoven. L’umanoide si chiama Krio, è alto 58 centimetri e il suo successo è solo una tappa del perfezionamento dell’intelligenza artificiale. Sulla stessa strada si stanno muovendo i ricercatori della Toyota che hanno realizzato un umanoide in grado di suonare la tromba. Il piccolo "Armstrong metallico" (alto 120 centimetri) si è esibito solo in Giappone e in occasione del suo debutto ha interpretato la celebre When You Wish Upon A Star. di Francesca Cibrario


Francis*PAC

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